coprevelinf2(FDA Rekotz) Un anno e poco più ed ecco che i teutoni Revel In Flesh si rifanno vivi con un nuovo album, il secondo. Il precedente “Deathevokation” ha ben impressionato (QUI) e “Manifested Darkness” non gli sembra inferiore. Il roco, torbido, gorgogliante ma spedito death metal educato dalla primissima scuola svedese è ripreso nelle distorsioni, nelle trame sonore cupe ma sinistre e cantilenanti, come nenie di morte e maledizione. Un drumming serrato, continuo e sempre pronto ad abbassare o alzare il numero di giri, a seconda delle esigenze e determinato da Maggesson il quale è anche chitarra solista. La voce gutturale, contrastata da strofe in scream di Haubersson (un ex Immortal Rites), anche chitarrista e basso. Il sound è rude, il basso si contorce, emette suoni da corde slabbrate. Le chitarre sembrano voler orchestrare una carovana di riff che sembrano funerali o preludi di morte totale. Anche questa volta, come per il precedente lavoro, alla consolle si è seduto Dan Swanö ed anche questa volta c’è Juanjo Castellano ad aver realizzato la splendida copertina. Death metal dannato. Una dannazione che ritorna dopo un solo anno, la quale si affianca ad altre maledizioni simili, ma questa sembra avere sonorità più istintive e grezze.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10