(Vendetta Records) Questa etichetta tedesca sta pian piano scovando nel profondo del buio per scovare sempre più promettenti realtà sotterranee del black metal. Oggi tocca agli Scitalis, svedesi (ricordiamolo: la Svezia è ormai la patria del black, se si escludono mostri sacri come Mayhem e Burzum) e pieni di voglia di raccontarci com’è guardare nell’abisso e avere il coraggio di stare a guardare cosa emerge. Il bassista/cantante va sul sicuro, con un urlato in growl sempre molto convincente, mentre le ritmiche traggono chiaramente spunto da quel black orientato leggermente al death che tanto ha decretato la fortuna di tanti gruppi, Behemoth su tutti. In otto tracce, il trio dimostra che quanto di buono visto nell’EP nell’anno scorso non era una parentesi, anzi. Troviamo e scopriamo una band sicura si sé stessa, capace di incidere cattiveria messa in musica, con ritmi sempre sostenuti, riff veloci, leggere parti atmosferiche, in cui l’enfasi generale è generata da alcuni accorgimenti stilistici di stampo epic piuttosto che da suoni troppo orchestrali e pomposi, relegati giusto giusto nell’intro. Disco onesto, che porta avanti fiero la tradizione del black svedese, con la speranza di continuare una carriera che si aspetta buia, ossia nella direzione giusta…

(Enrico MEDOACUS) Voto: 8/10