(Purity Through Fire) Il titolo “Unohdettu Maa” vuol dire ‘la terra dimenticata’ e per i Shadow’s Mortuary corrisponde a un luogo nel quale non esiste alcuna religione. Ciò significa che in quella terra il pensiero umano è purificato, non condizionato. La band è avversa alle religioni abramitiche, manifestandolo con musica legata alla tradizione del misticismo nordico. Il tutto ovviamente avviene attraverso il verbo del black metal e per mezzo di una registrazione fredda, imperfetta ma fiera. Black metal che sembra portare dentro di se l’eredità della scuola norvegese, quanto ovviamente dei dettami di quella finlandese. Shadow’s Mortuary sono aggressivi, dirompenti, suonano riff arroventati e veloci, dai lineamenti brevi. Cantato in scream, impetuoso e sempre in azione durante l’arco dei pezzi. “Unohdettu Maa” è il terzo album dei finlandesi e suona come se fosse un debut album, nel senso che il tutto è ruvido e mette in mostra la genuina attitudine black metal fatta di tutti i cliché del genere, esibiti con un sound raw ma a suo modo ordinato. Cliché nei quali rientrano anche quelli di sporadici influssi punk, in quali rendono il tutto ancora più lercio. “Unohdettu Maa” è l’emergere dalle tenebre di una creatura pronta a saltare alla gola di chiunque.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10