(This Is Core Music) Esordio in sei pezzi per gli Sweet Danger di Civitavecchia, nati nel novembre del 2010. E’ una bella soddisfazione arrivare ad una registrazione professionale e attraverso un’etichetta attenta alle band giovani, nel giro di un anno. Il contenuto di questa release presenta diverse cose: l’opener “I Need to know” pulsa con un basso distorto e un andamento indie rock, ricordando le cose più scatenate dei Bush, ma già  “Whatever You’ll Be” ha un’apertura che strizza l’occhio al grunge per almeno la metà della sua durata. “Everything That Leads Me in Sorrow” è un rock semplice, da sembrare frivolo, “Fleeting” invece prova a giocare sulle emozioni, sull’essenza pop e sulla voce che ritma le strofe, qualificandosi decisamente fruibile. “It’s All You Own” lascia pensare ad un rock più robusto con il suo ampio e fragoroso incipit, per non parlare dell’orchestrazione da parte delle tastiere abbinate alla chitarre, ma nella sostanza il brano fatica a tenersi saldo l’interesse dell’ascoltatore. “Runaway” è uno dei tre brani più interessanti: è una ballad, semplice, delicata e con una chitarra che attraversa i suoi momenti con una distorsione calda e un tocco interessante. I quattro con questo EP realizzano un manifesto programmatico del proprio sound. Faticheranno a farsi spazio in classifica, la concorrenza è tanta e c’è li da molto! Questo non vuol dire che non abbiano le proprie carte da giocarsi, in quanto “City Nights” presenta diversi momenti piacevoli. Quando miglioreranno nel songwriting faranno anche loro concorrenza.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10