(Black Widow Records) Mario “The Black” Di Donato dopo le esperienze con Unreal Terror e Requiem, vecchie realtà del panorama heavy italiano, si è dedicato a un progetto molto personale e slegato dalle logiche delle sue precedenti band, tanto da lanciarsi addirittura in un cantato in latino. L’Ep “Reliquarium” del 1989 e l’album “Infernus, Paradisus et Purgatorium” del 1990 sono stati pubblicati dalla celebre Minotauro Records di Pavia. Si ritrova tutto in questa proposta della Black Widow, ma attenzione perché i cinque pezzi di “Reliquarium” vengono presentati due volte in successione, perché a causa di un errore il disco venne stampato con l’indicazione 33 giri, mentre la corretta velocità d’ascolto era a 45 giri. Dunque l’EP riproduce l’uscita a 33 giri del vinile originale e la versione 45 di come avrebbe dovuto suonare. Pezzi come “Mors” o “Anguis” mettono in mostra l’heavy metal ancora influenzato dal rock dei seventies, dunque qualcosa di estroso nella sua struttura e uno stile chitarristico a tratti vicino all’improvvisazione. L’album “Infernus, Paradisus et Purgatorium” è una deliziosa espressione di hard rock di stampo old style, con assoli brucianti, ritmi solidi, una produzione scarna e approssimativa, nella quale voce, chitarra e sezione ritmica formano i tre livelli che si sommano ed edificano il sound generale. Poca organicità e i suoni mancano di spessore, eppure il tutto è una narrazione attraverso nove composizioni che esprimono una loro logica. Si salva l’opener “M.T.M.M. Prex” che presenta un bilanciamento dei suoni migliore. Ad ogni modo il triplice discorso, inferno, purgatorio e paradiso, è affrontato con una visione personale di The Black e un heavy lanciato, con qualche tendenza dark in parte condizionato da un rock seventies bruciante e scatenato.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10