copTHECROWN(Century Media) Ne hanno passate di tutti i colori i The Crown. Guai legali, cambi vorticosi in formazione e persino fasi alterne dal punto di vista creativo. Ma andiamo con ordine: siamo di fronte al secondo ritorno del figliol prodigo Lindstrand (per chi scrive, IL cantante del gruppo) per una release discografica che rompe un silenzio di quasi sei anni. Partiamo col dire che il suono è Swedish fino al midollo, ma non vi è traccia di ripensamenti per il combo. Ormai la brutalità dei primi album ha completamente lasciato il posto alla componente più groovy e melodica, ormai diventata un marchio di fabbrica. La prima traccia è un’intro che ha come unica funzione quella di caricare l’ascoltatore per la successiva “Headhunter”. Brano che si apre con un controtempo e un riff orecchiabile fin dal primo ascolto. Gli assoli sono sempre taglienti ed un po’ epici, con suoni limpidi e ben distinti. “Iblis Bane” è invece una parentesi melodica, con una parte intermedia più evocativa e accattivante. La parte centrale dell’album contiene alcuni episodi più violenti e serrati (ne sono un esempio “Struck By Lightning” e “Herd Of Swine”) e alcuni momenti meno riusciti (vedi “Meduseld” e “Godeater”). Parliamoci chiaro: lo standard qualitativo della release si asseta su alti livelli, complici anche la produzione e il mixaggio ineccepibili. Il gruppo non ha lasciato nulla al caso e il risultato è un album che non tradirà le aspettative di chi ha amato i The Crown del ventunesimo secolo. A chi invece guarda con nostalgia ai primi due capitoli della loro discografia (a parere del sottoscritto, gli episodi migliori) non resta che rassegnarsi a quello che si è ormai definito come lo swedish death metal di questa decade: perizia nel suono, riff che ti si stampano in testa fino a che non ti ritrovi a fischiettarli guidando, ma soprattutto tanta melodia. I The Crown vanno quindi a rimpinguare una scena musicale che ha ormai assunto una propria identità. In questo i The Crown, assieme a gruppi come i connazionali Dark Tranquillity sono ormai una garanzia…

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7/10