coptheoutsider2(Autoproduzione) Quando il bravo Andrea Cicala ha scritto a Metalhead per avere annunciare l’uscita di un nuovo album a pochi mesi di distanza dal precedente, ho da subito pensato che lui fosse troppo prolifico, oltre a sospettare che fosse il tipico musicista che vuole strafare. Se è vero che per un autore emergente registrare in versione ‘handmade’ la propria musica sia da una parte un modo per non sottostare a dei vincoli, è pur vero allo stesso tempo che ciò significa molto lavoro per proporsi e farsi conoscere. Cosa mai potrà ‘dire’ il Cicala di nuovo in “Cosmological Horizon”? Molto. Tante cose. Di certo c’è l’anima di The Outsider, proprio come questa traspariva in ” My Own Four Walls” (QUI). A grandi linee il discorso musicale si ripete. Metal, rock, intimismo, psichedelia, elettronica, il tutto passato per una produzione con suoni un po’ compressi ma sommariamente puliti e chiari. Preponderanza strumentale nei pezzi, ma ovviamente la voce compare e, forse, con una dinamica migliore rispetto al precedente lavoro.. Trovo l’album un po’ lungo, cinquantadue minuti, ma diciamolo francamente, quando suoni del progressive non riesci mai a contenerti. Punti forti: “Alpha”, introduzione di due minuti dai tratti sinistri, la delicatezza di “Cellar Door”, la complessa fluidità dell’accoppiata “Dead Star”-“ Growth, Decay, Transformation”, quasi ventitré minuti in due. L’attacco di “Omega Point”, una cosa a metà tra Ozric Tentacles e King Crimson, e poi Paradox, altri due minuti di eleganza inquietante e space/kraut rock e…e altro, ancora. Aggiungo solo che il finale dell’album passa per dei synth che simulano una situazione orchestrale dalle melodie vagamente Sigur Ros. “Cosmological Horizon” è The Outsider nel suo massimo o quasi. Quasi, perché trovo situazioni a metà tra un rock pieno di sfumature, metal, prog e altro ancora e a metà trauna sperimentazione che si discosta di molto dal resto. Cioè due modi di fare e suonare che non sempre si fondono. Forse non c’è ancora un equilibrio generale nel songwriting di Andrea Cicala, ma questi suoni hanno bellezza, una forza altalenante e un insieme che rappresenta un viaggio. In conclusione non posso che constatare che è arrivato un altro piccolo gioiello.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10