(Red Cat) Alla Red Cat non si fanno mancare nulla, perché hanno vedute piuttosto ampie. Il roster da quelle parti è sempre stato vario. Band e artisti dal rock fino all’heavy, lo speed più smodato, il power e così via. Dunque non appare impropria la nuova proposta dell’etichetta fiorentina. Urban Steam è l’espressione di un rock molto fresco, ben suonato, con momenti di potenza, altri smaltati, ma decisamente legato alla melodia. Un rock dalle tirate alternative, hard rock, di raffinatezza o di prog, se si vuole, ma con una certa fluidità compositiva. Paolo Delle Donne, voce, ricorda a tratti Geoff Tate, dunque una gamma vocale molto ampia e un saltellare della voce tra le tonalità con un calore e precisione importanti. Meriti anche a al duo ritmico, Sclano e Bertocci, basso e batteria, che sorreggono e contribuiscono alle strutture, alle melodie, al fluire del tutto. Federico Raimondi è la chitarra. Riff verbosi, tonici, grintosi, intervalli plasmati, rifiniture curate. Da subito risulta chiaro che gli Urban Steam dal 2012, anno di nascita, a oggi hanno maturato un senso, una filosofia dove ogni musicista è parte di qualcosa, in questi meccanismi compositivi. Attenzione però, le canzoni non sono mai brevi, le stesse vivono di diverse parti che si susseguono con plastica naturalezza, ma proprio per la levatura di stile, “Under Concrete” magari necessità di attenzione. Manca una totale immediatezza, al contempo l’album ha un suo fascino che risucchia l’attenzione dell’ascoltatore. Un lavoro impegnativo dotato di una sua estetica. L’incipit di “They Live” e il resto ricorda i Rush, tanto per fissare un punto fino al quale gli Urban Steam riescono a spingersi.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10