(Scarlet Records) Certo che ne è passato di tempo da “Unum” (qui)! I Vexillum si sono fatti attendere più di sei anni, ma alla fine sono tornati a tenere alta la bandiera (è proprio il caso di dirlo) del power/folk nazionale. I nostri partono subito con gli undici minuti di “Enlight the Bivouac” (non credo di dovervi ricordare come si chiama il secondo disco della band): una melodia orecchiabile, canto e controcori, godibili intermezzi folk, sprazzi epici, rallentamenti e ripartenze power… tutti i trademark della band in questo brano complesso eppure semplice da seguire! “Sons of a Wolf” è una tirata power/folk classica e genuina, mentre la titletrack riecheggia il meglio che gli Elvenking abbiano mai saputo dare. In questo contesto, è ancora migliore “The Deep Breath Before The Dive”, che mette insieme power e folk andando dai Running Wild agli argentini Skiltron fino ai Rhapsody of Fire, presentando un sound caleidoscopico; grande chorus, poi, per “Flaming Bagpipes”. Il brano più giocoso è “The Tale Of Three Hawks”; per chiudere i nostri si giocano un pezzo branduardiano, “Quel Che Volevo”, ovviamente cantato in italiano, che a parere di chi scrive, per quanto davvero accattivante, è riuscito a metà a causa di un ritornello non troppo efficace (si paga soprattutto la ripetizione di ‘Quel che volevo dir io ve l’ho detto’). Una piccola sbavatura in un disco frizzante e potente, che attesta ancora una volta i nostri fra le vette, in Europa, per queste sonorità.

(René Urkus) Voto: 7,5/10