(Pulverised Records) Un’esistenza nell’underground testimoniata da piccole pubblicazione e poi, a tredici anni dalla loro nascita, i californiani Vomit Ritual pubblicano il primo album. intitolato “Callous”. L’album trasuda di blackened death metal, ottimamente registrato e musicalmente feroce, estremo e incrostato di occultismo. Le sette composizioni di “Callous” tendono alla velocità, eppure vanno lodati i diversi mid e low tempo gestiti in maniera eccellente, perché si assiste a delle chitarre che sprigionano riff comunque rapidi e alla batteria tesa invece ad abbassare le marce. In tal senso si crea un contrasto che mette in scena nuovi campi melodici. Poco meno di trentacinque minuti nei quali spiccano melodie acerbe, cattive, insidiose attraverso un riffing intensamente veloce quanto tempestoso. L’oscurità avvolge ogni cosa, i pattern ritmici sono una coreografia a questa notte permanente, generata da un guitarworking che nel corso dell’album mostra una propria creatività. Nonostante i Vomit Ritual siano solo oggi arrivati alla grande prova del primo full length, svelano una padronanza della ‘materia nera’. L’abbinamento della loro musica a una copertina realizzata da Khaos Diktator (Saor, Nordjevel, Of Feather And Bone e altri) dove dei demoni danzano attorno a un turpe monumento infernale, è quel tocco artistico che valorizza il loro messaggio di perverso odio espresso attraverso tematiche di occultismo e blasfemia.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10