FOLKSTONE – “Natura Morta”
(Folkstone Records) Un titolo fuorviante quello del nuovo album dei Folkstone, perché lascia pensare a qualcosa di bucolico o artistico. Il suo significato è però altrove. I Folkstone pubblicano un album dopo sei anni, con qualche correttivo e ritorno in formazione. I bergamaschi (altro…)
(Osmose Productions) Roman Saenko è Hate Forest e se qualche musicista lo spalleggia è sempre difficile esserne a conoscenza, anche quando lui stesso annuncia il supporto di altri spesso non dichiara la loro identità. Come in questo caso nel quale suona un vero ma ignoto batterista. Hate Forest è comunque un punto fermo del 
(Heavy Psych Sounds) Due album alle spalle e in attività dal 2009 gli Ocultum che con “Buena Muerte” si ripropongono con i loro pesante, voluminoso e vibrante doom metal, contornato dalle forti influenze sludge e in parte anche stoner. In “Buena Muerte” i cileni proseguono la lezione dei primi esempi degli Electric Wizard, creando
(La Pochette Surprise Records / Membran) Decisamente semplici ed essenziali, dunque rock and roll nella loro sostanza i Bikini Beach. Un trio dell’incantevole lago di Costanza che con le sue canzoni tocca punti in comune con il garage rock, r’n’r, punk, Led Zeppelin, The 



(Prophecy Productions) I coniugi Barrysmith di Seattle hanno pubblicato un lavoro accattivante e granitico insieme. L’album omonimo di Amy Tung, voce, basso e tastiere, e Jon, batteria, è un buon esercizio di stile nel verso dello sludge metal con inevitabili intercessioni al doom. Amy ha una voce ipnotica, al contempo la 
(Purity Through Fire) La redazione di Metalhead.it è da sempre in lode verso i lavori degli Eisenkult. Da sempre (
(Divebomb Records) La compilation “Uncontrolled” è stata pubblicata per la prima volta nel 2012 e rappresenta una raccolta dei demo dei Confessor, pubblicati nella seconda metà degli anni ’80 e nel 1990. Nel 1991 la band pubblicò con la Earache Records il suo primo album “Condemned” e con essa anche un successivo EP. Nati
(Svart Records) Tetro e avvincente, glorioso ed elettrico, maestoso ed epico, quanti aggettivi possono venire in mente ascoltando “Tavastland”, consapevoli poi che quelli siano non siano esaustivi nel definirlo? Il ritorno dei Havukruunu a cinque anni dal precedente “Uinuos syömein sota” è un buon evento. La formazione finlandese è da sempre 
(Brutal Records) Il death metal dei Rise Of Tyrants è gonfio di un groove imponente, ed è proprio nelle intenzioni dei bergamaschi quella di metterlo come un motivo di stile in ciò che suonano. Per il resto il death metal esposto ha le coordinate dell’old style, con suoni ruggenti che rivestono le personali influenze della band, collocate 

(autoproduzione) Sono molteplici i sensi e significati di “Aegean Legacy”, forato da una raccolta di canzoni incentrate su cultura e avvenimenti storici dell’antica Grecia. Sebbene l’album esplori principalmente l’affascinante mitologia delle popolazioni elleniche, sono presenti anche canzoni inerenti a significative battaglie combattute nei tempi antichi. Tra miti, battaglie, una
(Metal Blade Records) Armati della produzione di David Castillo (Candlemass, Carcass, Dark Tranquility, Katatonia), gli Hate pubblicano un album strutturato e ricco di intenzioni. Ben oltre il black e il death metal, la band che vede in Adam The First Sinner l’unico membro originario, presenta una sorta di prog, decisamente
(Season Of Mist) I Nightfall sono parte di quel gruppo di band ad attingere contemporaneamente dal death, doom e black metal, traslando verso intenti melodici, dunque meno dogmatici e serrati dei suddetti generi. Un modo per non essere mai uguali a sé stessi. Del resto sono della Grecia, paese in cui certe band estreme hanno concretamente 

(Metal Blade Records) I Cirith Ungol sono una band per la quale i termini ‘leggenda’ e ‘di culto’ calzano bene. Nati negli anni ’70 e con un nome preso a prestito da “Il Signore degli Anelli” di J.R.R. Tolkien, sono un faro dell’heavy metal e del doom, pur con un lungo iato in carriera – infatti
(AOP Records) Tre anni fa Janosch Rathmer di Long Distance Calling e Stefan Hacklànder di Ordeal & Plight, avviano questa iniziativa musicale chiamata The Great Sea, nella quale poi convolano Phil Jonas (Crone, ex-Secrets of the Moon) e Azathoth (Gràb, ex Dark Fortress) come voci per un pezzo ciascuno e il cantante A per
(Ipecac Recordings) Pregevole il ritorno della coppia Lombardo, ovvero Dave e Paula, nonostante le atmosfere di “To Cross Or To Burn” ricordino per larghi tratti i Portishead e qualcosa di Tricky. La voce calda e vibrante di Paula viene contornata dagli arrangiamenti ritmici ed elettronici di Dave Lombardo, sostanzialmente è questo “To Cross Or To Burn”. L’ex 





(Ripple Music) Trio di Manchester che propone una collezione di session in studio legate ai primi due e unici album realizzati fino a oggi. “The Futureworks Sessions” compatta l’energia, il modo di essere di una band che suona in maniera pesante e altrettanto ipnotica. Un heavy psych corredato di un fuzz grande come l’universo. Una
(Hells Headbangers) È dai primi anni ’90 che gli Haemorrhage appestano il mondo e continuano a farlo con la pubblicazione di un mini album, ovvero nemmeno diciannove minuti con cinque pezzi e dei quali una cover dei Dismember. La goregrind band della Spagna