RIVAL PACK – “Burn”
(Thrash Out Records) Arrabbiato e concretamente consistente, in fatto di qualità, l’esordio intitolato “Burn” dei Rival Pack. Esuberante band metal/hardcore dei Paesi Bassi, la quale guarda all’hardcore dei tardi (altro…)
(Thrash Out Records) Arrabbiato e concretamente consistente, in fatto di qualità, l’esordio intitolato “Burn” dei Rival Pack. Esuberante band metal/hardcore dei Paesi Bassi, la quale guarda all’hardcore dei tardi (altro…)
(Avantgarde Music) Venticinque anni di attività, una calma apparente evidenziata dalla lentezza con la quale il leader Atratus pubblica i dischi, se consideriamo che il precedente “Anorexia Obscura” è uscito sei anni fa, un disco che rompeva a sua volta un silenzio durato ben dieci anni (split e compilation escluse); (altro…)
(Andromeda Relix) Mi fa sorridere il fatto che il nome di questa band si fonda sempre con il titolo delle pubblicazioni. (altro…)
(I Hate Records) Il quasi sessantaduenne, il 23 agosto, Johan Langquist si lancia in questo progetto solista che vorrà portare anche sui palchi per esibirsi di fronte al pubblico. Langquist, voce dei Candlemass ed ex di Jonah Quizz, si presenta dunque come (altro…)
(Two Gentlemen) Trio svizzero in circolazione dal 1985… tutt’altro che dei neofiti… tanto che il loro sound maturo conferma esperienza, chiarezza di idee, un tocco di genialità e una creatività provocante. (altro…)
(Bellaphon) C’è energia in questo album. Basta ascoltare un brano quale “Never Ever” per rendersi conto di questo flusso di potenza travolgente, così provocante e intenso, seppur senza la prepotenza di scoprire nuovi lidi, nuove dimensioni. Musica semplice e diretta, musica coinvolgente, musica che tocca, che scava nell’io. (altro…)
(Century Media Records / Sony Music) “Heimat” vuole confermare, cementificare, l‘essenza stessa della band tedesca percepita negli ultimi lavori realizzati. Heaven Shall Burns inaugurano la loro carriera nel 1995 e dunque viene difficile al giorno (altro…)
(High Roller Records) William J. Tsamis, il fondatore dei Warlord di Los Angeles, ci ha purtroppo salutati il 13 maggio del 2021 all’età di 60 anni. Un evento triste che ha visto comunque la band reagire (altro…)
(Steamhammer / SPV) Che sia chiaro fin dall’inizio: se volete preservare le vostre vertebre, le vostre ossa in generale, vedete di stare alla larga da “The Arsonist”. Con questa premessa, ecco che il 17° album dei Sodom arriva con fare minaccioso, in linea con questo periodo complicato per il pianeta, il quale è torturato da guerre già in atto ed altre in procinto di esplodere… rendendo ancora una volta super attuali le tematiche trattate, ovvero -come da tradizione- l’incredibile capacità del genere umano di cercare di auto-estinguersi scatenando conflitti devastanti ed ingegnandosi nel concepire mezzi di distruzione sempre più potenti e letali. (altro…)
(Dolorem Records) Terzo album e terzo capolavoro per Creeping Fear, formazione francese in grado di distillare il meglio del death metal di matrice americana attraverso otto brani oscuri, violentissimi e pesanti come macigni. (altro…)
(Avantgarde Music) Ne hanno fatta di strada gli statunitensi Valdrin, che si ripresentano sul mercato con questo EP, a distanza di meno di due anni dal quarto album “Throne Of Lunar Soul”. (altro…)
(This Charming Man Records) Da Berlino arrivano questi autori di un punk a tratti sintetico e in altri sopra le righe, con eccedenze nel garage rock e altre influenze lambite, stravolte e prese in giro o (altro…)
(Pulverised Records) “Mysteries Of A Flowery Dream” sembra un assemblaggio tra post e blackened death metal, con richiami ai Mgla, Cult Of Luna di un tempo, i Mayhem, Sulphur Aeon e Vltimas. Riferimenti (altro…)
(Heavy Psych Sounds) Immaginate qualche linea melodica cara a una band krautrock, punk e la sua successiva versione new wave/goth inglese, in più quelle atmosfere più o meno spaziali e visionarie degli Hawkwind, però quelli della fine anni degli anni ’70. Un mostro (altro…)
(Dackelton Records) Duo, al debutto, dopo sette anni di gavetta, di demo, di prove, di intenzioni, di impegno per raggiungere un obiettivo… sommatoria di cose le quali, da sole, meritano i complimenti, visto che la strada verso un qualsiasi successo è sempre molto lunga… ‘it’s a long way…’… giusto? (altro…)
(Ripple Music) Nuovo album, il secondo, per la band di Portland, USA. Per l’intensità dei suoni, nel verso della forza e qualità, di marca sludge e con sporadiche sfumature appena stoner e doom, “Chaos and Catastrophes” sa (altro…)
(Prophecy Productions) Il progetto Hexvessel di Mathew McNerney ha assunto negli anni dimensioni sempre diverse, attraverso una concezione musicale in divenire da parte del musicista inglese. “Nocturne” è un titolo perfetto per descrivere questo album (altro…)
(Noise Appeal Records) Dietro una bellissima ed enigmatica copertina, esce quel che sembra essere il secondo album degli austriaci Burning Flags, una simbiosi di punk e rock alternativo, molto più efficace e coinvolgente di tanti nomi noti, famosi e ormai incapaci di dire qualcosa di nuovo. (altro…)
(Dark Essence Records) Dannati geni! In carriera la band di Bergen ha già pubblicato uno split, con i Taake… ma fare uno split con se stessi è qualcosa di maledettamente originale! “HrabnaR / Ad vesa”, ovvero “HrabnaR” e “Ad vesa”, è proprio uno split! La prima parte (o prima metà del disco) composta, concepita e cantata da H’grimnir, la seconda da V’gandr, tanto da poter offrire le due facce degli Helheim in modo affiancato, dai due punti di vista, dalle due visioni deviate e ben distinte, i due concetti abissalmente opposti, anche se indissolubilmente uniti e compatti fin dagli albori, fin dal 1992. (altro…)
(Hellprod Records) Sono un grande ammiratore dell’underground estremo brasiliano, caratterizzato da un’attitudine old school verace difficilmente riscontrabile presso le scene metal degli altri paesi. (altro…)
(Hellprod Records) Sono fortemente convinto che, almeno in passato, la provenienza geografica abbia giocato un ruolo significativo per le sorti di molte band. Ne sono un esempio i portoghesi Grog, in circolazione dal 1991 e arrivati ora al quinto album: ho la fortissima sensazione che, se anziché nel cuore dell’Europa mediterranea, fossero nati negli Stati Uniti, ora sarebbero comodamente seduti tra i grandi della scena estrema insieme ad acts come Cannibal Corpse, Suffocation e Malevolent Creation. (altro…)
(Hidden Marly Production) Il black metal nel nostro paese celebra l’uscita del quarto album dei Malignance. “The Death and the Dice – Rime of the Unredeemed” pur presentando un’esecuzione dai stretti canoni del black metal, arriva però attraverso una chiave contemporanea (altro…)
(Season of Mist) I Cryptopsy di Montreal sono tra le band estreme più celebri. I canadesi in definitiva sono molte cose perché dal 1992 a oggi Flo Mounier, batterista, è ormai l’ultimo di una stirpe che ha visto diversi cambi di formazione. Tanti quanti gli stessi cambi di stile (altro…)
(Winding Stair Records / Fiadh Productions) Un titolo visionario e potente sia nell’immagine che crea e il relativo significato concettuale legato alla musica che rappresenta. I Dolven sono autori di un doom espresso esclusivamente attraverso chitarre acustiche, percussioni, la (altro…)
(BMG) C’è molta speranza in questo ‘lascia che tutto ciò che immaginiamo sia la luce’, ottavo disco e successore del più rabbioso “No Gods No Masters” del 2021. Band iconica, originale, identificativa, di successo con trent’anni di esperienza alle spalle, una band che si mette nuovamente in gioco, proponendo un disco irresistibile, capace di invadere le radio, facendosi notare, facendosi apprezzare. (altro…)
(Crazysane Records) Un album non del tutto strumentale quello dei Goblyns, infatti su dieci pezzi primeggia proprio la parte strumentale e solo pochissimi pezzi sono corredati da un cantato. Il trio del Sud Africa si cimenta in un funk-jazz fusion con diversi (altro…)
(Hammerheart Records) Ricordate i Lunar Aurora? Il duo bavarese che concluse il suo viaggio con il favoloso “Hoagascht” (recensione qui)? Questo nuovo progetto è concepito per mano di uno di quei due -Aran- all’anagrafe Benjamin König, che di quel progetto black metal è stato fondatore e principale compositore. (altro…)
(Blues Funeral Recordings) L’assolata Arizona genera una band che da diverso tempo suona un doom acido e possente, misterioso e imponente. Loro sono i Goya di Phoenix, un trio che vede il chitarrista e cantante Jeffrey Owens, il batterista Marcus (altro…)
(By Norse Music) Dietro a questo progetto rock/folk c’è Olav Luksengård Mjelva, artista che è stato violinista dei Wardruna, oltre che dei Myrkgrav. Folk e prog. Metal e black metal, prog e rock. E non si tratta di un folk metal diretto e per certi versi confinato nel genere, piuttosto una visione moderna di suoni antichi, storici e culturali. (altro…)
(Purity Through Fire) I Goats Of Doom sono un’espressione sopra le righe del black metal. Innanzitutto sono finlandesi e per tanto debbono avere ben assorbito la follia dei loro conterranei Impaled Nazarene. Non che i Goats prendano musicalmente a piene mani dai (altro…)
(Ripple Music) Il secondo album degli HolyRoller si inttiola “Rat King” e manifesta in maniera corposa questo hard & heavy/stoner. La band statunitense sente e restituisce nel proprio suonare, una discreta ascendenza dei Red Fang, pur concedendosi lo spazio (altro…)
(Inside Out Music / Sony Music) Secondo album e secondo concept per Avkrvst, formazione norvegese dedita a un prog rock molto personale e raffinato, il quale pesca sicuramente dai grandi nomi del passato, rileggendo però tutto in chiave moderna e proiettata al futuro. (altro…)
(Autoproduzione) Il progetto Unspoilt nasce in piena era pandemica quando, Simone e Dieter Scwarz, rispettivamente voce e batteria dei Dark Zodiak decidono di unire le forze con il bassista dei Muggeseggl Marco Vunc, per dare vita a questo side project che musicalmente si orienta verso un death/thrash piuttosto grezzo e dozzinale, eppure sufficientemente convincente e divertente. (altro…)
(Black Widow Records) C’è del mistero dietro L’Impero delle Ombre. In teoria si sono sciolti qualche tempo dopo la release di “Racconti macabri Vol. III” (recensione qui), però eccoli ora tornare con quello che sembra essere dichiaratamente l’ultimo e definitivo capitolo -il quarto- della storia di questa band capitanata dall’iconico Giovanni ‘John Goldfinch’ Cardellino. Un disco profondo, infinitamente oscuro, pesante ma anche deliziosamente melodico, un altro esempio di sublime ‘cemetery rock’, genere nel quale la stessa band ama classificarsi. (altro…)
(Nordvis Produktion) Nella natura selvaggia e remota della Finlandia, la fredda area nord-orientale, c’è un artista che ha intrapreso un viaggio introspettivo e solitario. Con questo progetto denominato Sielue, il mastermind Janne Posti (Häxkapell, Sons of Crom) domina un vasto range di strumenti e linee vocali, tornando alle radici, dimenticando il metal e abbracciando il mistico mondo del dark folk acustico. (altro…)