(Sun and Moon Records) Continua l’esplorazione storica della Sun and Moon Records, nell’ambito di questa entità denominata Dom Dracul. Un paio di anni fa pubblicò gli album “Cold Grave” e “Devil Dedication” (recensione qui), i due dischi che avrebbero dovuto far seguito al debutto della band svedese nel 2005, i quali -all’epoca- si perdettero nell’oblio. Fu una mossa possente da parte della label, la quale portò in vita un qualcosa di nefasto e, di fatto, mai nato… se non nel contesto dello studio di Lord Therramon, il mastermind di questo one man project. Ma il debutto dei Dom Dracul fu pazzesco, sconvolgente… portava in casa Melodic Death (Göteborg) una dose letale di inferno, di black grezzo ma intelligente, di Venom, di vecchi Sodom o Kreator, di old school (tutto l’old-school estremo… prima della suddivisione in infinite sottocategorie), di freschezza, di marciume… tutto assieme. Il debutto era appunto “Attack On The Crucified” ed uscì -ovviamente- in cassetta. L’anno dopo ebbe una esistenza in CD… ma la vera perla mancante era quella superficie eroticamente nera, quella spirale apparentemente infinita verso il centro, quel desiderabile vinile. Nero come la notte, come la fine, come la morte. È sensuale riprodurre sul piatto un disco che apre con un brano che si intitola “666 Drops of Blood” e che non mostra alcuna pietà o intenzione di far prigionieri. Si inneggia esplicitamente a Satana. Alla morte dei cristiani. La fine di ogni agnello o pastore. Alla rabbia contro il Cristo. Ovunque ci sono esseri che divulgano il male. Il blasfemo che uccide il santo. Sangue congelato dal gelo del nord. Fiamme nere, cielo tetro. Marciando in una guerra spietata, guidati dall’oscuro Signore degli Inferi. Siamo davanti ad uno esempio di sublime black metal putrefatto ed old-school. Black con melodia. Con musicalità. Black veloce. Black grezzo. Black arcaico. Black violento. Pregno d’odio, di allergia verso tutte le divinità celesti e relativi esseri umani a loro devoti.

(Luca Zakk) Voto: 8/10