copwillowisp(Nadir Music) Will’o’Wisp è stata una promettente band italiana degli anni ’90. Un demo che fece parlare molto bene di se, cioè “Nocturnal Whispers”, poi un album di successo, cioè “Enchiridion”, e uno in parte sfortunato, ma solo per le vicende attorno alla pubblicazione, ovvero “Unseen”. Questa gothic-dark band all’improvviso si ferma e solo dopo un lasso di tempo notevole Paolo Puppo (chitarra) decide di rimetterla in moto, ricontattando Fabbrizio Colussi (bassista e co-fondatore), Oinos (batterista, Thy Nature, Node, Sadist, Cayne) e Deimos, (cantante, Revenant). Il soound di queste “bestie” dell’esecuzione è sepolto sotto una copertina onirica, un simbolo ermetico, e colori fatati. Eppure questo incanto è contrario alle sonorità che i musicisti sunnominati hanno formulato per questo ritorno. Death metal tecnico, oltre a momenti thrash e con altre trovate, ma direi più alla Sadist di una volta che non i Cynic o i Death, anche se qualcosa da questi pure si ritrova in giro. Di conseguenza “Kosmo” (anche il titolo ha un’aura metafisica) è abbastanza scorrevole e da un ritmo continuo alle melodie. Attenzione però, non è un album semplice. Va ascoltato e capito. Almeno lo è stato necessario per me, il quale più volte sono rimasto affascinato da alcune espressioni soliste e come i musicisti incastravano tra loro gli strumenti che non per un’atmosfera musicale la quale producesse melodie scintillanti e subito in evidenza o che lo fossero di continuo. Ottimi gli assoli di chitarra e le evoluzioni con le bacchette da parte di Oinos. Un progressive con più sfaccettature, ma melodie mai troppo estese, salvo per alcune canzoni; esotica e accattivante quella principale, e iniziale, di “Five Colours” e quelle di alcuni passaggi di “Choose My Matrix”. Inquietanti i tratti melodici della strumentale”Sutratma-Buddhy”, con gli affascinanti vocalizzi della Maetheleyian. “Going Back (My Samsara)” si apre in chiave elettronica, per poi cedere ai colpi di un death metal levigato e fluente. La title track possiede brevi melodie quasi psichedeliche, ma ritaglia spazi appositamente per le virtù soliste dei singoli, mentre “Six Forms of Existence”  e “Thoroughness of Thought” sono classicamente progressive. “Persecutions” è furiosa, Oinos impone un ritmo assurdo al brano, mentre gli tre si assestano su un death metal spedito e feroce. Accattivanti anche gli oltre 2′ di “Bardo Thodol”, con assolo di tastiera di Oinos su beat elettronici, basso pulsante e melodie indiane. La produzione curata e ben equilibrata è di Tommy Talamanca (Sadist) presso il Nadir Studio di Genova. I testi non sono semplici, ispirati alle filosofie indiane creano un tessuto verbale non propriamente diretto. I Will’o’Wisp hanno lavorato sodo a questo ritorno, e hanno modellato “Kosmo” con una precisa forza, attraverso la sapienza della tecnica e melodie ispirate anche da cose non propriamente metal.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10