copkozanoztra(Autoproduzione) Quando una band alla musica riesce ad associare delle parole significative, dei buoni testi, allora il cerchio si chiude, l’opera diventa tale. I Koza Noztra cantano in italiano e di cronaca nera, di mali e scorrettezze della nostra società e non solo di queste cose. I Koza Noztra eseguono un ritratto a tinte forti dei delitti e abusi e dissoluzioni della nostra Italia, ma attraverso una brutalizzazione e sfigura dell’essere un paese normale. La colonna sonora è un thrash-crossover energico, fresco e vivace, incalzante e ritmato. Una produzione nitida e chiara, perfetta per assorbire tutte le sfumature e gli standard di questa prima parte del nuovo album della band. “Cronaca Nera pt 1” prevede una intro e cinque pezzi, la seconda parte con cinque pezzi e un outro uscirà in dicembre, il tutto suona coeso e determinante e assesta una decisa mazzata diretta verso l’ascoltatore. Non solo attraverso la potenza, ma anche con un dinamismo inaspettato nel riffing e sezione ritmica, il cantato poi racconta, si esprime, recita, canta e aumenta e pompa i fatti di cui si fa portavoce. Vedi “Minotaurus”, dove pian piano si svela come cambiare la fisicità dell’uomo implementandone surrogati tecnologici per potenziarne il corpo e renderlo un predatore perfetto. Fantascienza brutale e che va oltre il messaggio di Ballard o di Burroughs. Argomenti enfatizzati, resi amaramente fantasiosi, come “Soluzione Finale” che parla di una ribellione forzata e di carattere autonomamente giustizialista ma dovuto, “I morti – sai- non disturbano più. E’ inutile parlare, comincia a eliminare”. Il pericolo di non potersi più alimentare e ripiegare su ”Necessità Canibale”, macellando gli “inutli” o gli antipatici della società, una necessità “per arrivare a fine mese”. Sapete, in tempi di crisi può accadere anche questo. Si racconta della verità, sempre dissimulata e storpiata per darla a bere alle masse, da quello che è il “Nuovo Ordine Mondiale”. Incubi sbalorditivi e inattese soluzioni, estremizzazioni di situazioni di malessere attuale visti con la lente di una letteratura di fantascienza sociale a cui il metal pulito, dalle tinte thrash più vecchio stampo che nu metal o di altre sonorità attuali, ma ci metterei anche dell’hard rock o il rock stesso che sorregge tutto l’impianto di questo discorso che prende come una narrazione, la quale inietta offre sfrontata energia. Credo abbiano molto da dire ancora i Koza Noztra, ma aspettiamo dicembre.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10