copMantar(Svart Records) Strana formazione questi Mantar. Sono solo in due, uno tedesco ed uno turco. Sono nuovi sulla scena (si sono formati nel 2012) ed hanno solo un singolo alle spalle. Caratteristica strana è che suonano e registrano solo quello che sanno suonare: chitarra, batteria, voce (cantano entrambi). Quindi niente basso! Scelta un po’ scarsa, quando sappiamo tutti che almeno qualche linea di basso il chitarrista potrebbe concepirla per dare al suono un corpo più intenso, tuttavia il loro album -dieci tracce per circa tre quarti d’ora di musica- risulta coinvolgente ed estremamente potente. Come dice la cartella stampa, sembrano talvolta più scatenati di molte band composte da cinque elementi. Auto prodotto al 100%, fatto in casa con sincerità e schiettezza, questo “Death By Burning”, dal titolo decisamente inospitale, è piacevole da ascoltare, carico di riff micidiali e con un cantato growl/scream abbastanza fuori di testa, capace di interpretare sofferenza, rabbia ed una dose di energia senza limite alcuno. Tra tutti i pezzi, metto subito in evidenza la bellissima “Cult Witness” la quale esalta quella radice old school thrash che si insinua in tutta la produzione di questa band. Pesante e piena di una chitarra subdola “Astral Kannibal”, mentre la furia esplode in quella dichiarata tendenza sludge su “Swinging The Eclipse” un pezzo cinicamente concepito per un head banging doloroso. Ancora più sludge l’oscura “The Berserkers Path”, mentre risulta imponente con le sue ritmiche profonde e riflessive “White Nights”. Ai confini con il doom la conclusiva “March Of The Crows”. Un progetto promettente, al quale auguro di trovare un bassista per creare un suono ancor più esplosivo. Il song writing è interessante, e la potenza espressa non teme assolutamente alcun confronto.

(Luca Zakk) Voto: 6,5/10