copstargazery(Pure Legend Records) Non sono affatto male, i finlandesi Stargazery: il loro secondo disco di heavy metal rock potrebbe facilmente attirare anche i fan del power più easy listening. Non pensate però ai Sonata Arctica, cui magari potrebbe rimandare la nave in copertina (spero ricorderete tutti “Reckoning Night”): qui siamo più dalle parti dei Celesty o forse meglio ancora degli Altaria. “Voodoo” ha quel feeling rainbowniano che pochi riescono a creare: tastieratissima, con cori potenti e sovrapposizioni vocali quasi continue, e una certa epicità che risalta nell’insieme. Direi che siamo molto vicini anche all’ultimo Axel Rudi Pell. “Angel of the Dawn” ha il fascino delle produzioni di Gary Moore o Doogie White; “Invisible” è il mid-tempo immancabile, più pesante ma ricolmo di solos. Grande chorus anche con “Academy of Love”, briosa e più sostenuta “Painted into a Corner”; molto anni ’70 “Hiding”, con una superba e ruggente interpretazione vocale di Jari Tiura (ex-MSG, mica poco!). Genuinamente epica “Warrior’s Inn”, che eleggo a pezzo migliore della tracklist: una buona via di mezzo fra il power scandinavo e l’hard rock più energico. Totalmente diverso dal resto il brano di chiusura, presente anche come bonustrack con testo in finlandese: “Dark Lady” sembra ricollegarsi al power/folk e ha un giro da ballata che sa di Russia o comunque di Europa dell’Est. Cinquantuno minuti godibili per un ascolto frizzante e disimpegnato.

(René Urkus) Voto: 7,5/10