(AFM-Audioglobe) Il terzo album del progetto solista di Edu Falaschi rompe definitivamente con il passato negli Angra; sviluppando gli elementi già contenuti nel precedente “Fragile Equality”, si sposta su un sound più roccioso, con un appeal decisamente moderno e a tratti rabbioso. Fa davvero piacere constatare l’evoluzione stilistica dell’artista brasiliano, ormai del tutto libero dalla pesante eredità dei propri trascorsi. L’inizio fa pensare ad un power sinfonico abbastanza leggero, ma poi “Hypnotized” vira subito su un ritmo energico e trascinante. Il sound si fa boombastico con “Days of the New” e assai raffinato con la riuscita semiballad “Bullets on the Altar”. Addirittura sprazzi di thrash ed echi tribali in “Zombies Dictator”, con un Falaschi mai così aggressivo; ma non avevamo ancora sentito “Soul Alight”, che inizia come un brano extreme metal e si concede anche blast beats e tastiere spaziali, il tutto – e qui sta il bello – ‘montato’ su una struttura abbastanza classica. L’unico anello debole del disco è la confusa “Daydream Lucidity”, nella quale le infiltrazioni progressive sono solo disorientanti; si chiude poi in bellezza con l’acustica “When and why”, dove Falaschi si mostra ancora una volta istrionico e versatile. Non c’era sicuramente bisogno di una conferma del valore di questo vulcanico singer: un faro del power metal per quest’ultimo sprazzo di 2011, l’unica cosa trascurabile è forse la cover (creata, peraltro, da Falaschi stesso con il suo iphone).

(Renato de Filippis) Voto: 8/10