(UDR) Nuovo album per Soen, formazione fondata da Martin Lopez (Opeth, Amon Amarth), in cui ha militato anche il leggendario bassista Steve Di Giorgio, sostituito egregiamente negli ultimi anni dall’eccellente Stefan Stenberg. La proposta musicale della band è un progressive rock/metal che pesca molto dagli anni ’70, senza per questo risultare vintage , grazie ad un sound corposo e moderno. Lo stile dei brani è piuttosto variegato, con momenti maggiormente heavy, come l’opener “Sectarian”, caratterizzata da riffs contorti e decisamente pesanti, con un drumming preciso e corposo, mentre “Lucidity” risente di influenze marcatamente pinkfloydiane, con parti di chitarra malinconiche e psichedeliche. Se da un lato le influenze prog settantiano sono massicce, dall’altro si fanno vive reminescenze più moderne di bands come Pain Of Salvation ed Opeth (ovviamente). “Jinn” presenta suggestive sonorità orientaleggianti, che ben si sposano con le ritmiche piuttosto inusuali, mentre la successiva “Sister” alterna chitarre heavy a stacchi melodici, mentre le parti vocali sono ora potenti, ora sussurrate e soffuse. Un album multi sfaccettato, con composizioni di classe, ricche di tecnica, melodia e con una varietà stilistica dentro esse che le rende avvincenti e mai noiose.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10