(Ad Noctem Records) C’è molta rabbia tra le note di “Rebirth”, debutto discografico dei torinesi A Reason To Begin, una furia espressa con convinzione tra riffoni thrash/groove, vocals che alternano growl e scream, rasoiate hardcore e breakdown deathcore. Dieci brani che si abbattono come incudini nella testa dell’ascoltatore, dieci pezzi pesanti e dominati da mid tempo schiaccia sassi alternati a qualche rara accelerazione come nel caso del fulmineo ed efficace stacco centrale di “Fake Preacher”. Tanta pesantezza si rivela essere da un lato l’arma vincente della band, perché su di essa si fonda gran parte del suo stile, ma si rivela essere allo stesso tempo il maggior limite, rendendo l’intero platter sin troppo omogeneo con diverse soluzioni ritmiche che tendono a ripetersi tra un brano e l’altro. In definitiva ci troviamo comunque davanti ad un album sincero, genuino, suonato con la giusta grinta da ragazzi che si sente che credono davvero in quel che fanno.

(Matteo Piotto) Voto: 7/10