copawinterlost(Sun and Moon Records) Una black metal band assolutamente in contro-tendenza. Non sono norvegesi o scandinavi, ma vengono comunque da una terra fredda: il Canada.Tutti i membri hanno fatto studi di tedesco o hanno discendenze tedesche, pertanto tutti i testi sono proprio in quella lingua. Ultimo punto che li rende diversi dagli altri è la voce infernale che si ascolta in queste dodici viscerali tracce: viene dalle corde vocale di K Dylla, la bellissima front-girl della band. Precedentemente noti come Ashes of Christ, i A Winter Lost sono al secondo full length, e rimangono fedeli ad un black metal ancestrale, selvaggio, in un certo senso sporco, ma capace di integrare tempi veloci con atmosfere mortali, vere condanne a morte espresse musicalmente. Tre quarti d’ora mortali, dove veramente sembra impossibile che quella voce devastante sia di una ragazza, la quale si conferma senza dubbio come ottima vocalist nel genere. Freddi e molto atmosferici, basano la loro creazione su repentini cambi di tempo che comunque non sono mai esageratamente frequenti, offrendo un piacere di ascolto molto intenso, diretto, brutale. La title track posta alla fine è un ottimo esempio della fantasia creativa della band, in quanto in mezzo a tanta brutalità compare anche una chitarra acustica perfettamente supportata da un cantare sussurrato della singer (che in questo album a volte ricorda, e talvolta supera, un certo range vocale di Dani Filth). Violenta prima, atmosferica poi la bellissima “Convergence Of Catastrophes” che fa ricordare il black metal originale, quello norvegese. Intensa ed emozionante l’opener “Des Falken Tod” un pezzo basato su un mid tempo molto cadenzato e coinvolgente. Veloce e senza pietà “Sol”, molto ben curata “Trümerwelt” un canzone capace di trasmettere sensazioni che provengono dagli inferi. Un album che, considerate le premesse mi spiazza, mi sorprende e, non lo nascondo, mi cattura in maniera crescente. Black metal nella sua purezza, creato con delle basi non convenzionali decisamente sconvolgenti.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10