(Massacre Records) Il direttore Alberto Vitale ha recensito il precedente disco dei symponic/gothic metallers Aeternitas, “House of Usher”, evidenziandone pregi ma anche difetti; il quinto full-length dei tedeschi mi sembra più energico, anche se certamente continua a mancare di esplosiva originalità. Analizziamo dunque la scaletta. “The Tell-Tale Heart”, ispirata al celebre racconto di Poe (come del resto molti altri brani), ha una atmosfera potente, spesso cinematografica, a tratti anche fiabesca; più leggera “The Experiment”, con un ritornello semplice ma accattivante e delle tastiere che rimandano, inevitabilmente, alla fine degli anni ’80. Quasi pop-eggiante la successiva “Dream in a Dream”, al netto dei chitarroni tipici del gothic, mentre la pomposa “Child of the Darkness” ricorda naturalmente le trame dei Nightwish. “Eldorado” è una buona power ballad in crescendo, mentre “Deus ex machina” insiste sul versante boombastico, con risultati potenti ma decisamente standardizzati. Sul finire della scaletta si contrappongono le dolci trame folk di “Annabel Lee” e le escursioni anche elettroniche di “A Case of Revenge”. Un disco che vuole andare incontro ai gusti di una fetta ampia di pubblico, e ci riesce sicuramente; ma un po’ a scapito di coerenza e spendibilità fra gli ascoltatori più ‘ortodossi’. Penalizzante, in ogni caso, la copertina.

(René Urkus) Voto: 7/10