(Misantrof Antirecords) Dopo ben quattro anni di presenza costante sulla compilation natalizia dell’etichetta indipendente norvegese condotta ad Vrangsinn (Carpathian Forest) era inevitabile il debutto degli Air Raid Patrol, duo -anch’esso norvegese- impegnato in un industrial metal ispirato alla scuola di Ministry, Fear Factory, Rammstein, White Zombie e The Prodigy. Oltre 40 minuti pulsanti, violenti, freddi, crudeli, ricchi di melodia e di riffing selvaggi che dipingono uno scenario apocalittico, condannando lo schifo del genere umano che si manifesta con oscenità che spaziano dall’odio alla guerra, dal sangue alla violenza fino al brutale inquinamento ambientale del quale siamo colpevoli. Apre “Remembrance”, digitale, industriale, quasi Fear Factory. “Broken World” punta più a ritmiche lineari e coinvolgenti di scuola Rammstein compresa la divagazione digitale estremamente coinvolgente ed inquietante. “W.S.M.” è potente nei riff e nel brutale growl, con teorie elettroniche che trasformano una cruda brutalità in un inferno post moderno. Smuove ed esalta “Sort Snø”, l’unica traccia cantata in lingua madre, la quale vanta un refrain decisamente epico che avvicina ed unisce sonorità nu/death metal ai samples digitali tipici dell’industrial metal. Devastante “Absolution” seguita dalla stupenda “Menticide” dove lyrics e performance vocale sono a cura di Somber Von Plaag (dei belgi Plaag): il growl di Somber è più eccessivo, ed in questo contesto elettronico assume una forma più terminale, se comparata con l’impostazione black & roll originale. Oscura e vagamente virante al doom la conclusiva “Apathy”, il cui titolo descrive perfettamente le emozioni trasmesse. Era ora. Gli Air Raid Patrol arrivano al quinto anno di attività, nel tempo sono cresciuti da one man band fino a duo e finalmente l’impegno viene premiato con una release diretta, efficace, coinvolgente, grintosa e pure perversamente catchy. Un album che dipinge un mondo compromesso, inospitale, senza speranza. Un mondo che non è più lo stesso, dove alcuni ridono, altri piangono, ma la maggior parte deve rimanere in silenzio.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10