(Metal Department) Secondo album per Amerikan Kaos, progetto parallelo concepito dalla geniale mente del mastermind degli Annihilator Jeff Waters. L’idea è nata nel 2019 durante la pandemia, un periodo in cui Jeff, non potendo ovviamente suonare dal vivo con la band madre, aveva perso temporaneamente interesse per gli Annihilator e sentiva il bisogno di creare e sperimentare al di fuori del thrash metal, genere per il quale tutti lo conosciamo, mettendo sul piatto una vasta gamma di influenze che spaziano dal rock al pop, alla classica, passando per il jazz. Il progetto si articola in tre album, il primo del quale, “Armageddon Boogie” è uscito nel 2024, mentre il terzo, intitolato “The Sheeple Swing” dovrebbe uscire nel 2026. Il primo cambiamento rispetto al debutto è in seno alla line up: oltre a Jeff alla chitarra ed al basso, è confermato il tastierista dei Firewind Bob Katsionis, mentre alla voce troviamo Stuart Block, il quale ha già collaborato in passato con gli Annihilator; la voce femminile su “If The Shoe Fits” e “I’m Sorry” appartiene a Ruby Ward, ai cori si segnala invece la presenza di Marc LaFrance, famoso per aver collaborato con un po’ tutto il mondo hard rock anni ’80, da Bon Jovi a David Lee Roth, passando pure per i Mötley Crüe. Per quanto abbia cercato di estraniarsi da quanto fatto con gli Annihilator, lo stile di Jeff rimane inconfondibile, saranno forse alcune linee vocali o certe melodie, viene quasi naturale ricondurre canzoni rock and roll come il singolo “State Of Emergency” e “If The Shoe Fits” all’autore di pezzi come “Snake In The Grass” o “Sounds Good To Me”: cambia lo stile, ma la ‘calligrafia’ è quella. “Thrillseeker” è un blues ad alto voltaggio, a metà strada tra AC/DC e Rolling Stones, “My Sweet Vampire” si tinge di atmosfere dark, con il basso pulsante e la voce che talvolta si fa profonda, un po’ alla Fields Of Nephilim, per poi stagliarsi altissima prima del funambolico assolo di chitarra. “My Angie” è nuovamente blues, dal riff incalzante a-là ZZ Top, mentre il ritornello è ruffiano al punto giusto. Stupenda “Take Me Back”, altro brano pregno di sonorità blues, con una parte centrale che strizza deliziosamente d’occhio al reggae. “Jenny (8675309)” è la cover del famosissimo brano del 1981, oggetto di cover da parte di centinaia di artisti, mentre “Break Out” richiama un po’ i Knack nel riff, con le strofe nelle quali dominano le tastiere, fino ad un ritornello dalle sonorità moderne ed aggressive. Chiude l’album “My Dad”, song malinconica eppure dotata di un buon tiro, oltre a contenere uno degli assoli più belli dell’intero platter. Un album completamente estraneo al metal, eppure potente, coinvolgente ed ispirato, che ci regala una prospettiva diversa dal solito del genio di Jeff Waters.
(Matteo Piotto) Voto: 10/10