(Pride & Joy Music) Questa è la prima band che mi capita di recensire a provenire da Gibilterra! Gli Angelwings, qui al secondo disco, propongono un symphonic metal estremamente ricco e fascinoso. Si inizia con gli oltre dieci minuti di “Genesis”, che tiene dentro tante cose, ma lo fa bene: alle tendenze orchestrali si contrappongono quelle folk, si sentono spesso echi degli Xandria e la singer Davinia Cano arriva davvero al limite delle proprie capacità, pur senza mai superarlo. Le tastiere sono fondamentali nell’avvolgente “Nature’s Lullaby”, mentre si anima di vaghe tendenze progressive “Fallen Angel Song”. “Sail Away” allinea momenti eterei e un ottimo assolo ancora di ispirazione prog, mentre in “Trapped” Davinia si esibisce in vocalizzi molto ispirati. Il sound si arricchisce con qualche elemento di extreme metal in “Prayer”, mentre “Changes” fa esplodere le godibili tendenze prog insite nel sound, che in questa canzone fluiscono liberamente. Spesso sono stato il primo a evidenziare come il symphonic metal possa essere ormai statico e ripetitivo: con gli Angelwings questo rischio non si corre. Consigliato!

(René Urkus) Voto: 8/10