(Sliptrick Records) A volte, andando a pesca negli acquitrini dell’underground musicale, ti rendi conto che ha abboccato il pesce grosso, quello che non ti aspettavi proprio, che non sognavi nemmeno. Gli italiani Animae Silentes nascono quasi per caso meno di tre anni fa, con gente che spazia dalla cover band locale fino a membri di bands come Skanners e Chrome Steel. Gavetta: Calcano palchi e palchetti, compongono, mettono assieme un disco, se lo registrano e se lo pubblicano pure per conto proprio… fino all’arrivo del contratto discografico che inizia proprio con il promuovere e ripubblicare il disco uscito pochi mesi prima. Un piccolo sogno? La fiaba modello? Un po’ si… anche se nel mercato discografico non ci sono più tanti principi azzurri o castelli incantanti… ma è innegabile che questo debutto, tra l’altro fai-da-te, ha caratteristiche stupefacenti, travolgenti ed immensamente coinvolgenti. Immaginatevi gli HIM, un po’ mescolati ai Poisonblack. Iniettate una componente più dark, più rock, più metal e più estrema; ecco, vi state avvicinando a questo “Suffocated”, a queste undici tracce intense ed originali. Non solo chitarre e basso offrono un dinamismo vastissimo, rimanendo lontani dal classico riff darkeggiante, scontato ed ovviamente efficace, ma ricercando soluzioni ed arrangiamenti incisivi, creativi, ricchi di tecnica e provocazione. La voce? Nel metal a tinte dark, con l’odore acre del gotico, la voce è una chiave quasi essenziale. Rock Ramon, il frontman, non solo riesce a fare ciò alla quale vi ha abituato il Ville Valo dei tempi che furono, ma riesce ad essere più rock, più acido, più potente fino ad arrivare ad un meraviglioso growl che sfocia nei timbri vocali tipici della decadenza del nu-metal novantiano. Suggestiva e poderosa “Burning in Silence”, esaltante “Purgatorium”, immensa “Eville”. Si sfiora il death metal scandinavo con “Nothing Else To Remind”, moderna e con una struttura curata “Illusion”. Incisiva e dall’innegabile vocazione live “Save Me”. Oscura ma esaltante, digitale ma organica, “Desperation Road” canzone con una varietà vocale impressionante. Il dark metal incontra il groove metal, passando per il gothic più puro su “Madman Town”. Complessa e ricca di dettagli, con una chitarra ricca di sentimento per la conclusiva title track. Ci sono perle nascoste nell’underground. Alcune si rivelano con il tempo, dopo vari album e tanta gavetta. Altre non si rivelano mai, nascono e muoiono nell’abisso e nessuno potrà mai rendersi conto del probabile valore andato perduto. E ci sono perle che brillano più delle altre, che emergono e si mettono in mostra con prepotenza e brillantezza superiore. E nell’ambito dark metal, nei labirinti delle tenebre gothic, i debuttanti Animae Silentes sono ben al di sopra della media.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10