(Vacula Productions) Black metal efferato da parte degli italiani Annata Nera, band formatasi nel 2019. L’idea di base, oltre agli espliciti argomenti orientati al satanismo e alla blasfemia, è il folklore dei Sabini, il popolo che ha occupato fino al V secolo d.C. la zona di Rieti (da dove vengono gli Annata Nera) e dell’alto Aterno. Oltre al cantato in italiano, il trio usa anche il proprio dialetto (Reatino), chiudendo un cerchio stilistico ed ideologico perfettamente in linea con il genere proposto, il quale è sicuramente un black con similitudini nordiche, ma non manca di divagazioni personali, stilisticamente appartenenti a certe guide linea del black della nostra penisola, ovvero bands quali Darkend e Selvans. Rocambolesca “Per Aspera ad Mortis”, con un ottimo lavoro di chitarre sia da punto di vista melodico che ritmico: molto bella la progressione dal gusto epico e pure la divagazione dal sapore rituale. Vari ascolti di “Vacuna Mater Sabinae“ mettono in luce una buona scelta della programmazione della batteria, mentre è molto accattivante il mid tempo dalla tendenza gloriosa di “Guasta Fonte de Pace”, il quale poi si abbandona ad una furia cieca. Spunti thrash metal ma anche ricercatezza tecnica con “Tremori Atavici”, prima della irrefrenabile e meno curata “ In Nome delle Fere”. Nonostante gli Annata Nera non inventino nulla di nuovo, o drasticamente diverso da quanto già disponibile sul mercato, la band sa offrire un album piacevole da ascoltare (non dimentichiamo che sono alla prima prova e si sono formati da poco!): ci sono vari momenti intensi, mentre i vari riff, i vari blast beats e le linee vocali non possono non soddisfare l’udito di chi ama un black metal sfacciato e lontano da qualsivoglia modernità o evoluzione contemporanea.

(Luca Zakk) Voto: 7/10