(UKEM Records) In alcuni sottogeneri del metal, gli inglesi sono stati dei pionieri. La NWOBHM ha di fatto gettato le basi di quello che oggi possiamo riconoscere come il ‘classico metal’, un punto in riferimento per ogni successivo sviluppo, a prescindere dal genere. Se però si parla di black metal, diciamo che gli inglesi non possono essere messi tra i gruppi che hanno inventato il genere… eppure abbiamo degli esempi molto blasonati di black inglese, Cradle Of Filth su tutti. E proprio ai COF si rifà il cantante di questo gruppo, simile nell’impostazione al cantato di alcuni album dei cugini più famosi, quelli di “Midian” per intenderci. Ma rispetto al gruppo di Mr. Filth, gli Ante-Inferno usano altre influenze più “ricercate”. Ad esempio, certi passaggi di chitarra pulita ricordano i Paradise Lost e i My Dying Bride, mentre certe tracce risentono del doom lento e funereo di stampo epico. Il tutto a formare un black personale, pesante sì ma con discrezione e distinzione, in pieno stile british. Un album pregevole, fruibile, mai sopra le righe e sempre sul pezzo. Di più, nel 2020, ad un album black non si può chiedere.

(Enrico Medoacus) Voto: 9/10