(Punishment 18 Records) Antenora è un lago ghiacciato sito nel nono cerchio dell’Inferno dantesco. Tre ragazzi, tre studenti, vi aggiungono una lettera al nome e mettendo in risalto sia la prima che la seconda, ed ecco nascere gli AnthinorA. Un passato da tribute band degli Iron Maiden tanto che Nicko McBrain, batterista dei Maiden, li porta come spalla nel suo tour “Total McBrain Damage” nel 2002. Dai demo dei primi anni ’90 ad oggi gli AnthenorA hanno maturato il proprio sound e costruito uno stile che non è una vuota esibizione metal moderna. Nelle pieghe delle canzoni degli AnthenorA si avverte l’heavy, l’hard & heavy e dell’hard rock. Qualcosa di Bon Jovi, Ronnie James Dio e più in generale dell’heavy e hard rock americano. “Mirrors and Screens” è composto da tredici canzoni, intro compresa, con una propria identità precisa e singolarmente distintive, nonostante nella resa abbiano poi fortune alterne perché non tutte colpiscono al meglio. Probabilmente questo è anche una conseguenza di quasi un’ora di durata dell’album album. Luigi “Gigi” Bonansea è cantante di spicco, mentre le linee musicali delle due chitarre di Stefano “Pooma” Pomero e Gabriele “Gabri” Bruni creano quelle intermittenze di stile che contraddistinguono la band. Resta da citare il lavoro di Samuele “Peyo” Peirano e Fabio “Smaro” Smareglia, rispettivamente basso e batteria, che completano le architetture.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10