(Redifining Darkness Records) Secondo album per Tombstoner, giovane band newyorkese dedita ad un death metal che pesca molto dalla vecchia scuola e dal brutal con qualche reminiscenza thrash ed hardcore. Lo stile della band richiama infatti gli immancabili Cannibal Corpse, ma anche acts come Fuming Mouth nei momenti vicini al crust, ma l’affinità che secondo me è più evidente è quella con i Creeping Death, proprio per l’attitudine ad inserire parti hardcore in un contesto brutal death, una strada battuta anche da George ‘Corpsegrinder’ Fisher nella sua carriera solista. Buona l’idea di utilizzare due voci, una tipicamente growl e l’altra più urlata ed hardcore, scelta che conferisce una maggior dinamicità a brani come la title track e “Fuckin’ Nasty”, ideale punto d’incontro tra Hatebreed e i citati Cannibal Corpse. Decisamente più old school death metal il brano “Metamorphosis”, portata avanti da un riff stra abusato eppure sempre esaltante da sentire, mentre “Vials” alterna parti crust ad altre contorte di scuola Suffocation. Un disco accattivante e vario, in grado di portare una ventata di aria fresca rimanendo comunque fedele al caro vecchio death metal.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10