(Autoproduzione) Giliberto è ormai un nome affermato. Il virtuoso chitarrista dal gusto innegabilmente neoclassico è sempre pieno di impegni: partecipazioni, eventi, collaborazioni, stage, academy, un musicista che vanta skill, esperienze e conoscenze che spaziano dal thrash al jazz, dal fusion al rock, passando per ogni altro sotto genere o genere intermedio. Quando trova tempo, il suo tempo, tra mille impegni, quando riesce a rinchiudersi in studio di registrazione, allora è quando nascono i suoi album solisti che abbracciano il sound che lo influenzò alle origini, che lo portò verso la musica, che gli fece prendere in mano la chitarra: il metal/rock. “The Strategy Of Chaos” è il suo terzo lavoro solista, un altro album accostabile, per tecnica, impostazione, melodia e gusto classico a nomi quali Malmsteen, una delle sue dichiarate ispirazioni. Dopo “The Mansion of Lost Souls” (recensione qui) e “Journey Through My Memory” (recensione qui) il nuovo lavoro continua il percorso, iniettando comunque dettagli più moderni, i quali danzano con eterea armonia attorno allo stile ormai noto di Giliberto, quel classicismo sferzante… e sferzato da riffing decisamente metal, esaltati da contesti epici e sinfonici. Inquietudine moderna sulla title track, paesaggio mutevole con “Threat And Redemption”, marcato stile neoclassico con assoli cosmici su “Before The Battle”. Riflessiva ed introspettiva “Beata Beatrix The Beautiful Vision”, massiccia progressione con “The Depths Of My Soul”, gusto più metallico con “Iron Shadows In The Moon”, pura delicatezza e ricercatezza armonica su “Forgotten Mists” e “Alone In The Empty Space”, quest’ultima più riconducibile al maestro svedese. Dodici pezzi di una evocativa intensità melodica, scenica, emozionale. Un album con basi importanti, visto che Giliberto si fa accompagnare da altri grandi nomi della scena: ancora una volta il virtuoso bassista Dino Fiorenza (Steve Vai, Paul Gilbert, Zakk Wilde, Yngwie Malmsteen, Metatrone), poi il batterista Salvo Grasso (Metatrone, Hypersonic, Astralium) e, in alcuni brani, pure l’alchimista delle tastiere Gabriels (Vivaldi Metal Project)! Con gente di questo calibro, e con l’innata ispirazione di Giliberto, il terzo album diventa una dimensione sonora eccitante, esaltante, ipnotica: quasi un’ora di melodia, di teatralità musicale, di palese dimostrazione di tecnica superiore e fantasia sopraffina!

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10