(Onde Roar Records) Tredici anni di attività e quattro album – chi scrive vi ha raccontato di “Stati Alterati di Coscienza” e “Rito Apotropaico” – sono un traguardo non trascurabile e la dimensione live è certamente una nuova frontiera da varcare, magari per gli ArtemisiA tracciando un bilancio sul proprio prog e offrirne le considerazioni ai propri fan. Undici canzoni che racchiudono classici della band come “Apotropaico”, “La Preda”, “Stati Alterati di Coscienza”, “La Strega di Port’Alba”. Un set di pezzi che istruisce l’ascoltatore e lo accompagna nell’operato della cantante Anna Ballarin e i suoi soci; in tal modo “Anime Inquiete (Live)” diventa un varco interessante per un mondo unico. La forza, melodie e poetica della Ballarin sono supportate da atti rock dai riflessi stoner, acid, saltuariamente hard & heavy e con una linea guida di natura prog. Musica varia, esposizione costruita, frutto di una trama profonda che nel tempo ha toccato il mito, le leggende e non solo nell’album “Rito Apotropaico”, la cui title track apre questo live. Vito Flebus, chitarra e fondatore con la Ballarin della band, cavalca i brani con i suoi toni chiari, netti e ben espressi soprattutto nei solo, rientrando nelle trame della musica insieme a Ivano Bello, basso, e Gabriele “Gus” Gustin, batteria, edificando così le peculiari melodie che caratterizzano gli ArtemisiA. Considerando poi la partecipazione della corista Elettra Medessi, le linee vocali nei frangenti a due ricevono nella resa una crescita. Il gioco di stile tra riff pesanti tra l’occult, l’acid e l’hard rock, riassunti con un songwriting di tipo progressive, esprimono una possente espressione musicale, volta a realizzare melodie che rendono unica la band. L’album è inciso in presa diretta, senza una post produzione. La band lo scrive a chiare lettere, ma l’impressione che si ricava è proprio questa.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10