(Osmose Productions) Questa dannata entità francese è finora emersa solo in uno split in compagnia di Verfallen e Hyrgal (recensione qui). C’è molto mistero dietro l’origine, dietro la line up (la quale dovrebbe essere composta da un trio)… dietro tutto tranne l’intento principale: offrire del puro black metal, cinicamente lacerante e veemente. Ad essere onesti, emerge pure un altro dettaglio inquietante: il vocalist sembra essere RMS Hreidmarr, di Glaciation, The CNK e… ex Anorexia Nervosa, innalzando immediatamente l’energia evocativa di questo debutto! Dopo il liturgico intro “Transept”, è “Titan” che si rivela crudele ma anche pulsante, catchy, con la voce di RMS che appare come un funereo rintocco che ravviva una gloria di fatto mai sfumata. La imponente “Procession” divaga su teorie ritualistiche, violenze sonore nelle quali arpeggi dissonanti creano ansia e destabilizzano, mentre clean vocals isteriche, condannano ed elargiscono profezie dannate. “Des Profondeurs Je Crie” è veloce e diretta prima, rituale ed introspettiva poi, accompagnando verso un trionfo di tenebre e dannazione. In chiusura c’è il teatrale e delirante outro “Mort”, ma prima ci pensa “Un Bûcher Pour Piédestal” ad offrire un finale a questo viaggio tetro, intensificando violenza ed isterismo, oltre che una parentesi di black metal dal potere atmosferico suggestivo e coinvolgente. Epici. Black metal che non riesce a restare legato all’essenzialità degli anni ’90, ma che va oltre, che aggiunge dettagli, atmosfere, più profonde sfumature di oscurità. Il tutto con aggressività, potenza e quel tocco di classe etereo tipico del black d’oltralpe!

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10