copBERSERKER(autoprodotto) Nonostante il famoso moniker di origine vichinga, la band è lituana e produce un metallo molto coinvolgente, supportato da doppie vocals (femminile e maschile) le quali tentano di abbinare un timbro potente, rock, a tratti lirico ma certamente lontano dai soliti soprani, con un growl possente e grintoso tipico di un genere viking. I testi sono in linea con le premesse: siamo sull’avventura, l’apocalittico, il fantasy, senza dimenticare legami con emozioni personali, battaglie interiori ed ogni emozione forte del genere umano. Nove canzoni ben costruite, coinvolgenti, piene di power, di folk, di melodia. Nove tracce molto dinamiche anche se lontane da qualsivoglia originalità in un incrocio di generi già molto abusato. Non male la title track posta in apertura, carino il folk di “Madness Machine”, coinvolgente “The Day Human Died” nella quale lo scambio vocale è molto ben gestito. Intensa e sentimentale “Wolf”, grintosa “Viking Ship” anche se i riff non sono certo freschi o innovativi. Una band che sa suonare, che vanta una line up composta da vari elementi i quali completano un cerchio e garantiscono dinamicità e ampie direzioni stilistiche. Sono solo un po’ acerbi, ma palesemente concentrati, impegnati e desiderosi di continuare a sviluppare una metallo intramontabile, il quale ha trovato una nuova linfa proprio grazie alle bands dell’Est europeo.

(Luca Zakk) Voto: 6,5/10