(Karisma Records) Nuovo album per il co-fondatore e principale autore dei progsters norvegesi Airbag (qui la loro ultima fatica). Con lui degli amici e degli ospiti, tra questi Bergan Fossum anche lui negli Airbag, Kristian Hultgren (Wobbler), Simen Valldal Johannessen (Oak), Ole Michael Bjørndal (Caligonaut) ed molti altri. Musicalmente il lavoro solista di Riis corre parallelo a quello della band madre, solo che ‘da solo’ l’artista punta a dimensioni più spirituali, più intime ed introspettive, evocando anche una magia sublime che ricorda gli Anathema, cosa splendidamente evidente sulla favolosa “Lay Me Down”. “Run” è più grintosa, più rock, più guitar driven, oltre che profondamente atmosferica. Emerge dolcezza con “Siren”, prog immenso e molto malinconico sulla lunghissima “Every Second Every Hour”. L’introspettivo diventa oscuro con “Descending”, prima della suggestiva e bellissima title track posta in chiusura, un brano immensamente sentimentale, con la bellissima voce dell’ospite Mimmi Tamba, inoltre supportato alla perfezione da uno stupendo video clip. Ma cos’è “Everything to Everyone”, alla fine? Cosa offre di nuovo rispetto a quello che troviamo nella musica degli Airbag? Semplice: per quanto gli Airbag siano senza particolari vincoli stilistici, c’è sempre una base comune, quella vena Anathema e Pink Floyd, quel sentore che dopo tanti anni possiamo chiamare ‘Airbag’. Certo, questo fattore è presente anche nei lavori Bjørn Riis… ma qui viene esposto in maniera più personale, più solitaria, più confidenziale: non è una band che suona e recita poesie verso un vasto pubblico, piuttosto è Bjørn seduto in salotto, davanti al caminetto acceso, mentre sorseggia un drink e racconta a te -che sei seduto di fronte- le sue storie, i suoi racconti, i suoi sentimenti.

(Luca Zakk) Voto: 9/10