(Longfellow Deeds) Riff e batteria in crescendo, un’esplosione di forza attraverso uno stoner rude e melodico: è l’apertura di “Burn Your Nation”, prima canzone di “Supermothafuzzalicious!!”, nuovo album dei Black Rainbows. I capitolini propongono un lavoro strutturato principalmente sullo stoner, con concessioni al doom ovviamente di sabbathiana memoria e la rielaborazione di riff dall’aspetto rock ed heavy-psych. La band è giunta ad un ottimo livello qualitativo dei propri standard e questo album lo dichiara apertamente. Il sound è fresco, denso, carico di forza e di melodie virulente. La componente “rockeggiante” è dunque ben radicata e alcune canzoni strizzano l’occhiolino, cioè sono fruibili e si lasciano metabolizzare immediatamente, grazie a quel tocco vintage che ricorda i Free, i Led Zeppelin, i Blue Cheer. Questo accade per canzoni come “Solar System”, dai toni blues, “Lady”, “Brain Circles” o “I love Rock’N’Roll”, il cui titolo dice tutto! Si notano anche gli Hawkwind e infatti risulta impressionante la vicinanza delle note di “Mastermind” con alcuni celebri riff della storica band space-rock. Il sound è reso approssimativamente “spaziale” in alcuni punti, grazie a quella polvere di elettronica disseminata in giro e tale da rendere le note dei Black Rainbows sottilmente lisergiche. Le canzoni sono poco “free”, cioè le strutture sono irreggimentate, poche le divagazioni e tanta la fedeltà all’andamento tipico del formato canzone e senza cedere troppo alla sperimentazione. E’ questo un limite? No, è un modo di suonare, un personale modo di presentare dei pezzi con “capo e coda”, affondando nelle radici del rock. Un stoner languido ma ben forgiato e che farà trionfare le sue note anche fuori dalla nostra nazione.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10