copblitzkriegb(Neuropa) Questi sono i musicisti che si celano dietro al monicker qui in esame: Kim Sølve (K100), Anders B. (Mind & Flesh), Bjeima (Yurei, Alfa Obscura, Virus), Petter Berntsen aka Plenum (Swarms) e Alan Belardinelli (Solo trumpet, Bellevue School District All-City Junior High Jazz Band). L’album dal titolo e copertina singolare, ma anche inquietante, è un insieme di avant-garde industrial. Qualcosa fuori dagli schemi e di anomalo, come le due etichette appena utilizzate insieme, anche per dare un’idea di qualcosa musicalmente difficile da spiegare, lasciano da subito capire. Suoni, voci, synth che crescono e “Pig Poy” che sa tanto di sound marziale e apocalittico insieme. Un dark militare, o forse è altro. Io non ho i testi. Siparietti brevi, cacofonici o sampler di cose mai udite o sussurrate che precedono brani che sono pezzi sperimentali, come il mesto e grigio “Incinerator Symphony”, con il suo synth marciante. E ancora suoni e tastiere che fanno molto da colonna sonora, per un ipotetico thriller o per un trama da fantascienza. Il porco norvegese sembra quasi fare la parodia di Berio e Nick Cave (“Sperm Crawling Back Into Its Hole”). La follia o l’eccentricità, sarà banale ma spesso sono due cose che sono tangenti, termina con “Fuck Me Like You Hate Me”, finalmente del vero industrial e una chitarra distorta che pompa di brutto, mentre i synth pulsano come un cuore cybernetico. Il resto è ancora intermezzi brevi, che piacerebbero ad un David Lynch e potrebbero annoiare coloro che nemmeno i suoi film si filano! Si va avanti per oltre mezz’ora, tra elettronica e rarefazione delle melodie. Un lavoro strano, sicuramente sperimentale, laboratorio di suoni e di come metterli insieme. Non per tutti. “Porcus Norvegicus” si guadagna la mia buona considerazione, al pari come molti altri potrebbero bocciarlo senza appello. Tutto sta a come e chi fruisce di questo album.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10