borg_64_10_inch_outer_sleeve_4(Discouraged Records) Credo che questo mese di marzo mi porterà a dovermi confrontare con qualche band su di giri e folle, gente quanto meno estrosa e con modalità fuori dagli schemi. Inaspettatamente sono i Bong 64 il primo esempio. Loro provengono da Luleå, in Svezia, e presentano un sound che è un insieme di cose. “Death to False Power Chords” è la prima canzone, delle quattro totali, e presenta almeno una decina di variazioni, sia di tempi che di stili e le restanti quattro non sono da meno. Elettronica, punk, rock, metal di tipo grindcore-crust-crossover e quel non so ché di follia che amalgama il tutto. Energici e svalvolati come i The Dillinger Escape Plan, ma tengo subito a precisare che i Dillingers li cito come esempio per provare a dare un’identità a questa musica funambolica. Anzi, i Borg 64 dimostrano da subito di avere uno stile proprio e personale, sicuramente in questo gioca un ruolo l’elettronica che si allea alle strutture metal, oltre a quella carica crossover che percorre i pezzi. In poco meno di tredici minuti i Borg 65 sanno davvero mettersi in mostra, attraverso un vivace dinamismo e una raffica di idee accattivanti.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10