(Bindrune Recordings) Torna dopo otto anni il duo americano con un terzo lavoro che alterna black metal efferato a mid tempo cavernosi ed anche ad ambientazioni atmosferiche suggestive. Il moniker è ispirato ad una specie estinta di canide lupino vissuto durante il Pleistocene (fra i 200.000 e i 10,000 anni fa) nel continente americano, un predatore che rappresenta la brutalità selvaggia della natura che ci circonda, cosa che la band descrive in un costante confronto tra opposti quali nascita e morte, vittoria e sconfitta, preda e predatore, tutti concetti che necessitano della propria nemesi per esistere, una dicotomia che mette le radici nell’eternità dell’esistenza di qualsiasi tipo. “We are the Ancient Ones” dimostra questi contrasti in maniera sublime: black metal devastante e furibondo con vocals strazianti che duetta con mid tempo profondi, atmosfericamente drammatici come danzatori eterei nella luce traballante delle fiamme dell’inferno, passando per parentesi dark ambient infinitamente evocative. Etnica, folk, quasi tribale “Father”, un brano profondo ed intimo, con linee vocali clean immense, spoken words ed un dominio totale della chitarra classica. Lunga, contorta e scenografica “The Child and the Serpent”, delicata e sognante “To Cast the Runes”. Capolavoro con “Extreme Might of Resolve”, un brano che fonde black old school ad atmosfere subdole che ne innalzano il livello, avvicinandolo ad symphonic cosmico; il singing brutale percorre il testo con tuonante dominio, fino a quel cambio atmosferico che si abbandona ad una chitarra classica, prima che il tuono riporti il brano verso la furia e la violenza.Ma questo brano contrasta tutto con ulteriori contrasti, visto che a metà durata cambia completamente e si lascia andare ad un riff heavy/doom assolutamente classico, con intelligenti ulteriori alternanze ambient. La lunghissima conclusiva “Unyielding” riassume la tendenza di questo album, di questa svolta per i Canis Dirus, continuando a zigzagare tra scenari diversi, spesso vicini, a volte molto lontani tra loro, dando vita ad una spettrale rappresentazione di una consapevolezza oscura. Furioso. Emotivo. Introspettivo. Una entità musicale spaventosa, spinta all’estremo ed allo stesso tempo ridotta alla sintesi, con tutte le più agghiaccianti sfumature intermedie. Un flusso di sentimenti personali del songwriter Todd Paulson che si trasformano in un inno per la lotta all’indipendenza, per la conquista della libertà espressiva e naturale dell’essenza bestiale di ogni essere o cosa.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10