(autoproduzione) Primo album per questa band italiana che già da qualche tempo si prodiga per suonare dal vivo, mentre dal punto di vista delle pubblicazioni ha realizzato un EP nel 2012. Gli Chemistry-X hanno lavorato sulla propria creatività, si sono presi il tempo necessario per realizzare un prodotto che risultasse immediatamente intrigante. La cosa è resa possibile per come la band riesce a creare un sapiente intreccio tra diversi generi. “Click Less and Jam Mo’” è un crossover nel puro stile anni ’90, quando il rap e il funky cozzavano verso hardcore, thrash e altro. L’insieme di più cose è ciò a cui la band tenta di dare una forma compiuta, finita e chiara, attraverso una buona capacità dei singoli musicisti. Sostanzialmente gli Chemistry-X possiedono un apparato ritmico di grande espressione, visto l’uso combinato di un batterista e un percussionista, oltre al basso di Dild-1 che schiocca le corde con personalità ed estro. A questo si somma ovviamente il comparto chitarre, invero non sempre gradite da chi scrive in fatto di suoni: le distorsioni risultano fredde e troppo inscatolate e compresse in alcuni pezzi, ma al di là dei suoni D-Exp suona le sei corde con assoluta aderenza ai pezzi. Il cantato di Fuckin’ FiL è estroso e si sobbarca il lavoro al microfono con una certa disinvoltura tra le diverse modulazioni e stili, anche se nei toni più pacati potrebbe migliorare come timbro e interpretazione. “Click Less and Jam Mo’” viaggia su canzoni della durata fissa tra i tre minuti e mezzo e i quattro e mezzo. I cinque musicisti esprimono uno standard ben misurato, le canzoni sono costruite bene e presentano ampi scorci strumentali, in alternanza a parti in cui il cantato va in scena.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10