(autoproduzione) Un EP atipico per la nostra redazione di metallari stagionati dal tempo, dalla vita, dal quotidiano, non certo dalla voglia di ascoltare ancora della musica e vivere situazioni ad essa collegata. Chien Bizarre sono una buona espressione rock cantato in italiano, e l’EP li presenta con un songwriting personale. Bella l’opner con doppio cantato, voce maschile e femminile, con un rock morbido dai lievi riflessi psichdelici e un ritornello di buon effetto. “Frankestein” ha un’andatura con riff stoppato che fa subito presa e un arrangiamento comunque variegato che offre un buon indice della capacità compositiva della band. “Spettri” ha un bel testo, la musica si adagia sulla tematica del tempo, degli spettri del nostro passato oltre a una connotazione sociale comunque rintracciabile tra le strofe. Non è comunque il tipico brano autoriflessivo e mesto, in quanto il suo prog finale mette la canzone in un mood frizzante. “Il Mostro”, altro testo acuto, è un brano che in mano ad altri nomi da classifica sarebbe sulle radio di continuo. “Zombie” è sulla stessa linea. Ritmi vivaci, canzoni ben definite, differenziate tra loro. Testi che hanno pur da dire qualcosa, in modo allegorico ma non in maniera incerta oppure in modo metafisico. Chien Bizzarre sono un cane di razza, un band rock che esprime bella musica.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10