copconcettoetico2(Autoproduzione) MetalHead ha già incrociato la propria strada con quella dei rockers Concetto Etico (QUI la recensione del precedente ep), e dunque saluta con grande piacere il full “length” di debutto della band napoletana, che si offre, anziché nella classica jewel case, in una scatolina elegante quanto deliziosamente demodé. I nove brani di “Sul Confine” sono un piccolo ma profondo viaggio nei mali dell’odierna società, che discrimina ed emargina fisicamente e psicologicamente come mai in passato: la risposta dei campani è un alternative rock colorato di grunge, arrabbiato ma non frastornante, che offre sempre grandi spunti di riflessione e approfondimento grazie ai testi del cantante Sergio, ottimamente capace di esprimere in versi il disagio di una generazione di trentenni allo sbando. I primi tre pezzi sono musicalmente abbastanza simili fra di loro: chitarre piene, a tratti proprio cupe, andamento nervoso, con poche concessioni alla melodia, una batteria varia e onnipresente. Così, a una “Munir” che affronta senza ipocrisie il dramma dei migranti, si contrappone “Kan’t”, che vede nella liberazione dalle strutture del linguaggio e della ragione l’ultimo rifugio di una umanità ormai incapace di realizzarsi. “Soffocare” ci affascina invece più semplicemente, col suo ritornello che subito si memorizza (‘Qualcosa dovremo pur dimenticare / Per bucarci il cuore e respirare’); “Per quanto” prende in scaletta il posto della ballad e si abbandona alla nostalgia, sottolineata al meglio dall’assolo di sassofono conclusivo. “Come stabilito” gioca con atmosfere morbide, quasi funky, che a un primo ascolto mi hanno addirittura ricordato “Call me” dei Blondie! Ma il testo ci riporta subito al dramme delle vite sprecate in nome di un conformismo che sa soltanto giudicare e distruggere (‘Non ci sono randagi in questa città borghese, / ma solo bandiere appese adatte alle vostre condanne’). E arriviamo così a “Gli ultimi cinque Minuti del Mondo”, canzone che sembra, timidamente, suggerire che per una vita degna di essere vissuta fino in fondo l’unica cosa che davvero conta è l’amore. La principale virtù dei Concetto Etico è il coraggio: contro questo mondo che ci consuma, contro determinate logiche del mercato, contro un certo modo ‘innocuo’ di fare rock, i napoletani fanno sentire la propria voce, che non teme mai di essere sgraziata o fastidiosa. Credetemi, vale davvero la pena di passare per di QUI https://www.facebook.com/concettoetico e vedere come procurarsi “Sul Confine”.

(René Urkus) Voto: 8/10