(Autoproduzione) Contorsione è un progetto del solo Franco Bonaccorsi, ex cantante dei Death Cell autori di un album prodotto da Paul Chain, e il quale ha già realizzato nel 2009 il lavoro “Tra le Onde”. Ora esce l’album omonimo e sempre in sintonia di questa fusione tra rock ed elettronica. “The Party” sboccia soave con tastiera, cinguettii, chitarra acustica e poi subentra il carattere elettronico, drumming scandito e chitarra molto robusta e il brano va a chiudersi in una melodia che mi ha ricordato qualcosa di “The Donward Spiral” dei Nine Inch Nails. “Happy End” lo definirei un pezzo dark, peccato solo che la voce sembra coprire gli strumenti, e “Musa” prova invece ad avere un atteggiamento più rock. “The Death Cell” potrebbe sembrare una versione demo di un pezzo di David Gilmour e anche parte di “Chaos” ha quel genere di chitarra, oltre ad un organo alla Pink Floyd, salvo poi per il brano tramutarsi in un impeto molto più articolato e sostenuto. “Winter of Souls” è quasi industrial, ma nella versione più fruibile e meno appesantita da synth e tastiere e batteria elettronica. “Ancora Qui” è una sorta di new wave, i suoni ricordano quello stile, al pari di “Ugly Night” che è più fluente salvo poi incattivirsi. La rarefatta “Thyangboche” è un pezzo quasi strumentale, mentre lo è per davvero “Tenebrosa” che è la chiusura dell’album in stile ambient-new age, ma dai contorni più concreti. Non mi ha sempre convinto la voce, forse perché Bonaccorsi è decisamente più a suo agio con il cantato in italiano rispetto a quello inglese. Un lavoro multiforme, sfaccettato, capace di fondere bene l’aspetto elettronico con la matrice più rock. L’elettronica poi non si limita a creare atmosfere, ma è anche in grado di plasmare melodie. Un lavoro che tutto sommato si rivela una gradevole sorpresa.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10