(Dark Essence Records) Una storia d’amore surreale, fantasmagorica, tra i meandri delle tenebre e le gioie di una luce che solo il vero amore è in grado di rivelare. Un romanticismo oscuro, decadente e morente che viene spinto da una immensa forza vitale verso una nuova dimensione, reale quanto immaginaria, concreta quanto ipotetica. Una unione impossibile tra due spiriti fuoriusciti dalla tomba, un amore post mortem, un legame che si afferma dopo il quel percorso spirituale carico di speranza, dopo la vita terrena e durante quello stato temporale improbabile e comunque indissolubilmente legato alla fine decisiva, ma anche all’eternità, quella… dell’amore assoluto. Anche l’unione dei due artisti è fantastica quanto imprevedibile: Costin, oltre che musicista, è l’artista visuale che firma lavori di bands quali Mayhem, Emperor, Ghost, Marilyn Manson… e pure Arch Enemy, At the Gates, Enslaved, Primordial o Darkthrone… oltre a decine di altre. Sofia -dalla Grecia- invece, è un portento vocale unico, amante del metal (la troviamo guest in un brano dell’album “Hypnosophy” dei connazionali Aenaon – recensione qui). Il risultato di questo incrocio artistico? I disegni di Costin traslati in musica e resi brillanti da una vocalist capace di aggiungere malinconia e paura a brani già legati agli stati più inquietanti della mente umana, alle paure più recondite della nostra specie. Pulsazioni intense e suoni che viaggiano verso un mondo seducente ma popolato da bizzarre anime che vagano senza meta con “The Gardenian Night Shift”. Capolavoro “Sulphur Promenade”: non solo la bizzarra chitarra di Costin disegna scenari surreali, non solo la voce di Sofia è un pianto malinconico esaltante… ma il drumming del brano, a supporto di questa atmosfera da brividi, ha un appeal sovrumano! Contorta ma scenografica “Dance On The Clouds Floor”, teatrale ma con un gusto modern-pop “A Blooming Moonflower”, onirica “Thanatoguards”, vibrante e rocambolesca “The Glow Made Us Go”. Tornano atmosfere dark jazz con l’immensa “Classified At Dawn”, ed anche la CD bonus track “Kermes” regala emozioni uniche e, grazie alla performance vocale, decisamente eccitanti. Metal celato in brani dal sapore ambient-jazz, con un filo conduttore che porta dritto alle colonne sonore dei film horror degli anni ’80 e del decennio precedente: riff contorti, drumming assolutamente superlativo e progressivo (per non dire jazzistico!), pattern ritmici instabili, voce, effetti e suoni che dipingono con drammatico realismo la macabra e misteriosa scena dove si svolgono i fatti, dove si sviluppa questo amore che pretende -giustamente- la vera e definitiva immortalità!

(Luca Zakk) Voto: 9,5/10