copcoven13(Shadow Kingdom Records) Cover 13, ovvero i Coven, originari del Michigan. Rispetto il fattore storico. Elogio al coraggio di riunirsi e tornare, nonostante una carriera non certamente piena di uscite discografiche (siamo al secondo disco, il primo uscì nel 1987…). Ma questo “Destiny Of The Gods” non mi convince assolutamente. Il loro doom, caratteristico e personale, ha troppi elementi forzati. Influenze un po’ mescolate… tanto che a volte sembrano una brutta copia dei Manowar, oppure sembra cerchino di imitare gli Iron Maiden (sentitevi “She Rides the Dawn”…). Il cantante ha una voce che non mi piace, troppo esaltata e forzata, sembra lontana da un concetto naturale, da un talento o una capacità innata. Alcuni pezzi sono pacchiani, troppo forzati ed alcune interessanti ritmiche o idee melodiche finiscono per scomparire nella confusione stilistica proposta. Tra i pezzi che trovo tutto sommato carini cito “Elfstone” con il suo riff ed il suo assolo, e la lunga ed atmosferica “Solitary Days” dove lo stesso cantante sembra trovare una nuova ispirazione.  Sicuramente una band che dal vivo può intrattenere, divertire, ma siamo molto lontani da una proposta discografica decente, riducendo l’unico vero valore ad un nome storico ed orientando queste dieci canzoni ai fans fedeli che ogni band ha il piacere di vantare.

(Luca Zakk) Voto: 4/10