copdaemonia(Black Widow Records) I Daemonia non fanno metal nel senso stretto del termine. Ma sono sempre stati vicini a questo mondo, un po’ per alcuni pezzi decisamente heavy, un po’ per essere un simbolo che si è sviluppato sulle colonne sonore dei mitici film di Dario Argento, solitamente pellicole che gli appassionati di musica dura sanno apprezzare, gustare, amare. Questa produzione è una specie di nuova release della colonna sonora del film “Dawn Of The Dead”, meglio conosciuto come “Zombi”, che uscì nel 1978 diretto da Goerge Romero. All’epoca la colonna sonora era firmata dai Goblin del mastermind Claudio Simonetti, mentre ora si tratta di una pubblicazione dei Daemonia, sempre di Simonetti, e l’album è stato completamente arrangiato e suonato ex novo. Ci sono delle leggere differenze rispetto al predecessore: c’è la traccia “Zombi Sexy”, manca “Ai Margini Della Follia”, ma ci sono ben tre bonus tracks: “Toccata e Fuga” di Bach rivista da Simonetti (e dannatamente heavy!), “Roller” dei Goblin e “Il Cartaio” da un album di Simonetti solista. La musica è rivista e potenziata. Ci sono cose nuove ed entusiasmanti come il drumming tribale su “At The Safari” a cura di  Titta Tani (ed DGM), e una freschezza d’insieme che aggiorna una musica che comunque io reputo immortale. Il percorso delle quattordici tracce trasporta su orizzonti molto diversi, ma estremamente coinvolgenti. Per chi non conosce l’album originale, sicuramente risulterà strepitosa “L’alba Dei Morti Viventi” con quella chitarra pesante. Maestosa la sessione ritmica di “Zombi” con  Federico Amorosi che si scatena con giri di basso superbi. Assurda e sballata “Torte In Faccia”, quasi a ricordare una scena da film muto degli inizi del secolo scorso, con quel piano pazzo, canzonatorio, divertente. Chi cerca sonorità metal, non può perdersi la potente “Zaratozom” e la progressiva “La Caccia”. Molta melodia e virtuosismo su “Tirassegno” e “Oblio”. Fuori dal tempo, fuori da tutto, ma semplicemente fantastica “Supermarket”, dove la band regala ancora una volta una spiegazione del concetto di “musica d’insieme”. Il metal torna con “Roller”, ma non manca nemmeno su “Toccata e Fuga”. La conclusiva “Il Cartaio” si spinge verso i confini del gothic metal, confermando ancora una volta la vasta influenza musicale che questi artisti riescono ad assorbire e reinventare. Un disco bello, un disco suonato da maestri indiscussi. Un disco da godere, da gustare, nel quale cercare dettagli, sfaccettature e profonda ispirazione.

(Luca Zakk) Voto: 8/10