copdeathhawks(Cargo Records) Nome band, copertina, foto promozionali, canzoni, strumenti, tutto è insomma una ripresa del rock cosmico degli anni ’70. I Death Hawks hanno probabilmente preso la macchina del tempo e si sono trasferiti da quell’epoca in Finlandia, nel febbraio del 2012, quando pubblicarono il debut album “Death & Decay”. A settembre è uscito questo omonimo secondo lavoro, ammanicato con tutto il pantheon sonoro della psichedelia, krautrock, folk acid e cose simili di almeno 40 anni fa. Questo teatro di sperimentazione, soave e colorata ripresa sonora di un rock che allarga la mente è davvero ben riuscito. Non so cosa stia accadendo in Finlandia, ma da qualche anno cose psichedeliche pure o mischiate al rock o al metal continuano ad essere pubblicate ogni mese. Acido lisergico negli acquedotti? Nei succhi di frutta? Mah, di certo ogni volta si sente qualcosa di interessante, ma più di tutto molto spesso si sentono musicisti che davvero sentono nel sangue certe sonorità. I Death Hawks, lo ripeto, sembrano provenire dal passato e queste sonorità di un tempo vivono in una produzione ottima, ma sincera nel trattare le note e lasciando così quello strato di suoni ‘da sogno’, colorati, intensi e vibranti. Le canzoni sono piacevoli, spesso poggiate su andature di grazia. Cullano l’ascoltatore, lo avvolgono e lo lanciano in dimensioni ignote.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10