(Massacre) Thomas Gurrath, mente dei Debauchery, pensò a una trilogia definita “Trinity of Blood Gods”, un mondo che raccogliesse tutte le sue idee fatte da storie e personaggi di sangue, squartamenti, morte e atrocità varie alla “Warhammer”, sempre ideate con una dose di umorismo e frivola parodia. La trilogia è diventata un libro illustrato, da Adrian Smith (artista, grafico) e con i contributi di Graham McNeill (giornalista per il New York Times, scrittore). Successivamente questo universo sanguinario ha generato due album che con “In der Hölle spricht man Deutsch” completa la suddetta trilogia. Debauchery, Blood God e Balgeroth, sono tre incarnazioni dello stesso Gurrath, circondato da altri suoi fidi sanguinari, che canta in fiero tedesco le gesta di cui sopra, proponendole tuttavia anche in versione inglese. Dunque l’album vede tutte le canzoni, undici, cantate sia in tedesco che inglese, ventidue in tutto, attraverso una direzione musicale che non cambia tra i due gruppi di canzoni. A ciò si aggiunge un bonus CD con nove pezzi in tedesco. Death & roll aggressivo, pesante nei suoni e nei modi e come piace suonarlo a una band teutonica. Quelle andature ritmiche alla Motörhead, miste a riff dal peso immane che si orientano all’heavy metal. Tre CD dunque che sembrano una colata di lava, ma al contempo una massiccia dose di schematico reiterarsi. Per quanto molti ascolti portino a fissare nella testa la gran parte dei pezzi, permettendo a “In der Hölle spricht man Deutsch” di risultare quanto meno piacevole, è pur vero che nella composizione Gurrath e gli altri non fanno alcuno sforzo per non apparire soltanto una combriccola di metallari sopra le righe e innamorati di Judas Priest, AC/DC e altre icone del genere. In buona sostanza questa terza parte della trilogia non appare tanto diversa dalle altre.

(Alberto Vitale) voto: 6,5/10