copdecembrenoir(FDA Rekotz) Esordienti da Erfurt, in Turingia, i Decembre Noir si inseriscono con stile in quel filone dell’atmosferic death/doom metal che, iniziato negli anni ’90 da Paradise Lost e Anathema, vede oggi forse i suoi maggiori rappresentanti in Katatonia e Black Sun Aeon. Incorniciato da una copertina non proprio azzeccatissima, il disco propone sette pezzi di media durata dalle atmosfere pesanti e a tratti proprio gelide. Suoni secchi e intermezzi parlati per la opener nonché titletrack, mentre “The forsaken Earth” trasuda una disperazione molto vicina a quella di “Crestfallen” degli Anathema. Ancora più vicina a queste tonalità, che poi sono anche quelle di “Icon” dei Paradise Lost, la lunga (quasi dieci minuti) “Stowaway”, che alterna parlato e growling. “My Resurrection” velocizza un po’ il disco, che suonerebbe altrimenti un po’ troppo monolitico. “A discouraged Believer” non è un capolavoro, ma credo piacerà a chi, come me, si è formato musicalmente nella prima metà degli anni ’90: il sound, lo stile e il mood di quell’epoca sono ricreati in modo accattivante.

(Renato de Filippis) Voto: 7/10