DEFILED_TowardsInevitableRuin_LP(Season of Mist) Un sound che fa male sul serio, tanto perché il peso della batteria e per quello delle chitarre. Le quali mostrano un riffing torbido e torvo, cupo e opprimente. Un sound che schiaccia l’ascoltatore. Pesantezza, grazie a qualche linea di groove, ma accordature delle chitarre e batteria colpita all’impazzata sono gli elementi che costellano questo death metal con inflessioni sul thrash. I giapponesi Defiled confermano il proprio livello qualitativo, allenato ormai da cinque album e tour sviluppati tra Asia, USA ed Europa. Un death metal con tagli tecnici, contraddistinto da un riffing che saltella da una sequenza all’altra, il tutto scandito all’unisono con pattern ritmici ossessivi. La tecnica sembra essere fantasiosa, non appare come il puro esercizio di stile e nemmeno come una canonica valanga di scale e frammentazioni di sorta. “Towards Inevitable Ruin” contiene un po’ del meglio del death e in una certa misura del thrash metal, in fatto di soluzioni e schemi. Per esempio “Doomsday” ricorda nelle proprie maglie i vecchi Voivod, mentre soluzioni più articolate lasciano pensare a dei Cynic più dozzinali. In tutto questo però è bene chiarire che la band propone ormai un proprio consolidato sound, uno stile che per ambientazione, toni e atmosfere ricorda la scuola della Florida, ma ovviamente in una versione meno ‘easy’ e con impennate nettamente brutal.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10